Confcommercio sulle polemiche legate al futuro del centro storico
"Non fermiamo lo sviluppo commerciale naturale di Senigallia"
In momenti cruciali per il futuro economico di Senigallia come quello che stiamo vivendo con il nuovo assetto di Piazza Garibaldi e di tutta la viabilità del contro storico, Confcommercio Marche centrali deve più che mai dimostrare la sua natura di Associazione attenta, lungimirante e propositiva. Per questo la delegazione di Senigallia Confcommercio Marche Centrali vuole rendere palese ed ufficiale la propria posizione in merito al nuovo assetto del centro storico della nostra città.
“Quelli che hanno preceduto il 26 luglio, data dell’inaugurazione della nuova Piazza Garibaldi – spiega Giacomo Bramucci presidente di Confcommercio Senigallia –, sono stati mesi di intensa attività sindacale, mesi di fittissimi e a volte anche aspri confronti con l’amministrazione per la definizione ottimale dei piani di sviluppo della Senigallia del futuro. Abbiamo contribuito cercando di sottolineare che per creare un nuovo assetto cittadino bisogna innanzi tutto allargare e rendere omogenei in ogni parte del centro storico gli ‘standard esperenziali’ ai quali Senigallia ha abituato chiunque la visiti“.
“Quindi creare un nuovo contenitore è lodevole – continua Bramucci –, nella misura in cui si studiano itinerari e manifestazioni che lo possano riempire di contenuti. Non abbiamo mai ceduto alla facile tentazione, alla quale molti si sono abbandonati, di sfruttare la naturale paura per il nuovo a soli fini propagandistici. Non lo abbiamo fatto in passato e non abbiamo intenzione di farlo tanto meno in futuro, quindi chiediamo alle nostre aziende la logica vincente della lungimiranza. Un centro storico che funziona è un centro storico in cui le auto hanno un ruolo marginale, il futuro di un centro commerciale naturale, lo dice anche la parola tiene in massima considerazione il rispetto degli spazi dell’individuo e non delle macchine. Quindi è inutile trincerarsi dietro improbabili referendum o improvvisati comitati che saranno spazzati via da delle scelte politiche giustamente incompatibili con una città che si ferma ‘per far passare le auto’. Ci viene naturale chiedere uno sforzo alle aziende nel rivedere le logiche operative in funzione della città del futuro piuttosto che abbandonarsi nel rimpianto di un passato destinato a scomparire. Sono scelte coraggiose, sono scelte impegnative, ma chi ha scelto di fare impresa deve essere consapevole perché solo chi interpreta il cambiamento cogliendone le opportunità non ne viene schiacciato“.
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