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Piovono critiche sul Musinf di Senigallia

Il commento del giornalista Michele Smargiassi su Repubblica.it (Fotocrazia) dà il via alle polemiche sulle attuali condizioni

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Museo comunale d'arte moderna, dell'informazione e della fotografia di Senigallia - Musinf

Allora, facciamo che dico il peccato ma non il peccatore. Quello che vedete potrebbe essere l’ufficio, un po’ disordinato, di un assicuratore o di un commercialista che amano la fotografia, e andrebbe benissimo. Purtroppo è una sala di museo, si, proprio un museo che si fa chiamare “Museo”. Un museo pubblico, oltretutto. No, in Italia non amiamo la fotografia“.

Con questo commento postato sulla pagina facebook del blog su Repubblica.it “Fotocrazia”, il giornalista Michele Smargiassi ha sollevato la questione delle condizioni del Museo comunale d’arte moderna, dell’informazione e della fotografia (Musinf) di Senigallia, in via Pisacane. Museo che è in fase di trasloco nei locali di palazzo del Duca, anche se le operazioni sono state interrotte.

Uno dei locali interni al Musinf di Senigallia. Foto di Michele Smargiassi per il blog Fotocrazia su Repubblica.itE subito il commento è diventato virale, almeno tra gli appassionati di fotografia (e sono tanti anche a Senigallia), facendo circolare la voce della pessima recensione e raccogliendo altri critiche, anche ironiche tipo “l’opera è il tavolino“.

Sempre Smargiassi, dopo numerosi commenti, ha voluto aggiungere alcune precisazioni: “Prima di arrivare in quella città, ho cercato il sito del museo sul Web per controllare gli orari di apertura. Il sito esiste e contiene anche notizie recenti. Ma non mi è stato possibile trovarci non dico gli orari, ma neppure l’indirizzo del museo e tantomeno un numero di telefono (informazioni presenti sul sito del Comune di Senigallia, nella pagina dedicata al Musinf, Ndr). Non c’è, o non è linkata, una presentazione del museo, non c’è una pagina “chi siamo”. C’è una casella per messaggi, ma l’email mi è rimbalzata subito: destinatario inesistente. Giunto sul posto, e trovato dopo molte ricerche il “museo” (anche Google maps lo colloca in un posto sbagliato), vedo un codice QR sul portone, lo inquadro con il lettore del cellulare: pagina bianca “Sito in manutenzione”. Uno dei locali interni al Musinf di Senigallia. Foto di Michele Smargiassi per il blog Fotocrazia su Repubblica.itEntro e mi trovo in una specie di atrio di uffici comunali, o del catasto, alle pareti sono appese fotografie d’autore, preziosi e splendidi originali, ma non si capisce il senso dell’esposizione, e non c’è non dico una reception ma neppure un bancone con un po’ di materiale informativo, un dépliant, qualcosa (ormai non osavo più sperare in un piccolo bookshop). Nessun pannello introduttivo, fotografie appese anche in un corridoio largo poco più d’un metro, cartellini accartocciati, sgabuzzini a vista, scatoloni di cartone ammucchiati dietro un angolo, l’ascensore che non va, ufficetto semiaperto con impiegata che lavora, sensazione di essere fuori luogo, da una saletta in cui sono appese altre foto giungono voci di persone che stanno facendo un rilassato incontro di lavoro come se fosse una sala riunioni non aperta al pubblico. Non sentendomela di disturbarle me ne sono andato.

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