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Amianto, ancora nessun intervento sui capannoni di piazzale Cairoli

Nuova segnalazione dell'Associazione Lotta all'Amianto di Senigallia che scrive all'assessore e alla Polizia municipale

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I capannoni dell'ex Alfa Romeo, nel piazzale Cairoli a Senigallia tornano al centro del dibattito sul rischio connesso all'amianto

I capannoni dell’ex Alfa Romeo di Senigallia tornano al centro del dibattito sul rischio connesso all’amianto di cui sono ricoperti. A smuovere la situazione è ancora Carlo Montanari, presidente dell’Associazione per la Lotta all’Amianto (ALA), che denuncia lo sgretolamento dei materiali presenti nello stabilimento di piazzale Cairoli, con grave rischio per la salute pubblica.

L’associazione sta da tempo seguendo l’evolversi della vicenda che interessa un piazzale pubblico sul quale insistono sia alcune abitazioni sia dei vecchi capannoni: strutture da bonificare per via delle tettoie in cemento amianto che si stanno sgretolando rilasciando nell’aria particelle molto pericolose per la salute dei cittadini. Le fibre, che si disperdono poi nell’aria, sarebbero dovute essere bonificate già dall’estate 2015 con un intervento da parte della proprietà che ancora ad oggi non è avvenuto. E questo nonostante i vari solleciti susseguitisi che hanno di fatto “prorogato” la situazione fino a novembre 2015 e infine gennaio 2016.

I capannoni dell'ex Alfa Romeo, nel piazzale Cairoli a Senigallia tornano al centro del dibattito sul rischio connesso all'amiantoI capannoni dell'ex Alfa Romeo, nel piazzale Cairoli a Senigallia tornano al centro del dibattito sul rischio connesso all'amiantoI capannoni dell'ex Alfa Romeo, nel piazzale Cairoli a Senigallia tornano al centro del dibattito sul rischio connesso all'amianto

Le fotografie scattate il 18 febbraio 2016 e allegate a questo articolo (altre foto nell’articolo di ottobre 2015) testimoniano lo stato di inattuazione dell’ordinanza in merito alla bonifica delle tettoie: sono anche il motivo per cui è stato contattato prima l’assessore alla sanità Carlo Girolametti e poi il comandante della Polizia Municipale Flavio Brunaccioni per avere chiarimenti in merito alla procedura non eseguita e che prevede anche l’intervento del pubblico per poi addebitare le spese alla proprietà in caso di mancato adempimento.

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