Il Comitato alluvionati dà un ultimatum per i risarcimenti
Canafoglia: “Una mano tesa verso gli enti, l’ultima prima di dover procedere per via giudiziaria”
“Un accordo per mettere fine ad una vicenda che ha diviso la città: l’alluvione del 3 maggio 2014. Un’occasione che non può essere vanificata, una mano tesa verso gli enti, l’ultima prima di dover procedere per via giudiziaria”.
Con queste parole l’Avvocato Corrado Canafoglia, rappresentante del ‘Coordinamento Cittadino dei Comitati‘ ha introdotto la conferenza svoltasi nella giornata del 19 febbraio in cui si è chiesta una tavola rotonda per discutere con tutti gli enti: una mediazione per cercare di trovare una soluzione definitiva; la richiesta è semplice e chiara: “fate pagare le vostre assicurazioni in modo che ci risarciscano dai danni subiti e che siano disponibili anche ad un accordo transattivo, anche con le singole parti”.
La vicenda ha avuto inizio nella ben nota data del 3 maggio quando parte di Senigallia venne inondata dal fiume in piena causando morti e danni ingentissimi che hanno riguardato 350 famiglie e 50 imprese: a distanza di quasi due anni ancora molti nuclei familiari si trovano in situazioni di indigenza e difficoltà finanziaria.
“Ci siamo costituiti in comitati, ciascuno per ogni quartiere interessato dall’alluvione – ricorda Canafoglia – e tutti insieme abbiamo costituito un “Coordinamento cittadino dei comitati”, allo scopo di studiare ed approfondire, anche grazie all’ausilio di esperti, quanto accaduto in quella data funesta. Abbiamo scelto di rimanere distanti dalla politica in attesa che l’amministrazione fornisse risposte concrete al problema dei risarcimenti. Ad oggi però nessuna risposta concreta, se non poche elargizioni rispetto ai tanti danni subiti, è stata data dalle Istituzioni, palliativi che non bastano a risollevare le tante famiglie così duramente colpite da un evento di così tale portata”.
“Abbiamo atteso – prosegue Canafoglia – le promesse del premier Renzi venuto nell’immediatezza del disastro, o “l’accordo della Rotonda” tra i candidati Ceriscioli e Mangialardi prima delle elezioni, quando entrambi avevano dichiarato che, se eletti, avrebbero attivato un asse virtuoso per ricercare risorse idonee a risarcire i tanti danni ma non è arrivata alcuna risposta concreta, alcun risarcimento, per cui oggi, dopo aver atteso, forniamo una soluzione ai problemi di tanti cittadini”.
In questo lasso di tempo di ‘attesa’ il “Coordinamento cittadino dei comitati” ha raccolto documentazione idonea analizzando caso per caso, vagliando ogni vicenda fino allo scopo di attivare una procedura di mediazione davanti la Camera di Commercio di Ancona.
Le 350 famiglie e le 50 imprese hanno incaricato l’Unione Nazionale Consumatori ed il suo coordinatore, avv. Corrado Canafoglia, di curare questa proposta di mediazione in cui i danneggiati chiameranno coloro che ritengono responsabili a vario titolo dei danni cagionati dall’alluvione 2014 e chiederanno loro di attivare le loro assicurazioni per arrivare in via transattiva ad un risarcimento dei danni.
“Il fatto che noi riteniamo costoro responsabili non significa che lo siano: non siamo in un tribunale – specifica Canafoglia – ma appunto in una sede conciliativa ed è per questo che in questa fase usiamo il condizionale, proprio per consentire a coloro che sono le controparti di attivare le loro assicurazioni, farle pagare in via transattiva senza però ammettere colpe o responsabilità”.
Il fulcro della questione è proprio questo: il fatto di risarcire in via transattiva non significa che coloro che pagheranno saranno ritenuti responsabili, questo perché ci si trova in una procedura di mediazione; l’accordo però metterebbe fine ad una vicenda che ha diviso la città e permetterebbe agli alluvionati di accedere ai tanto agognati risarcimenti.
Per quello che concerne gli enti provinciali e regionali, gli interpreti politici a distanza di due anni sono cambiati: un’ammissione di colpa o di una qualche forma, seppur parziale, di responsabilità non lederebbe l’onore degli amministratori in carica; il discorso potrebbe essere diverso per quello che riguarda l’amministrazione locale che si troverebbe, nel caso accettasse la mediazione, a dover ammettere presunte negligenze pre alluvione.
L’Avv. Canafoglia si dichiara comunque fiducioso: “L’accordo però metterà fine ad una vicenda che ha diviso la città: è un’occasione che non può essere vanificata. La prossima settimana depositeremo la domanda di mediazione presso la Camera di Commercio chiamando i responsabili degli enti pubblici che dovevano eseguire la manutenzione del fiume, la prevenzione e la gestione dell’allerta, nonché le ditte private ed i professionisti che a vario titolo hanno avuto un ruolo nella gestione e/o nell’aggravamento del problema idrogeologico del bacino del Misa. La nostra domanda è rivolta nei confronti della Regione, della Provincia, dell’Autorità di bacino, del Comune, della società Autostrade e dei funzionari pubblici e professionisti che, negli anni, hanno avuto un’ingerenza o una responsabilità sul fiume Misa. Non indichiamo i nomi dei soggetti nell’ottica conciliativa, ma non per questo non saremo decisi ad andare sino in fondo per la soluzione della vicenda. Confidiamo che tutti abbiano forte il senso di responsabilità, nell’ottica di trovare la soluzione a tanti concittadini che si trovano in gravi difficoltà a causa dell’alluvione”.
È accaduto, come era facilmente ipotizzabile, che non sia arrivata alcuna risposta concreta ed alcun risarcimento: da un voto due scarpe (come era solito promettere Achille Lauro a Napoli), ad un voto il risarcimento (forse...).
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