I lavori di pubblica utilità come alternativa al carcere, l’Anci Marche firma il protocollo
Il sindaco di Senigallia Mangialardi: "Ripensare la detenzione come momento davvero utile al reinserimento sociale"
Manutenzione del verde, attività nei canili, accompagnamento di disabili o anziani, azioni di protezione civile. E’ ampio e variegato l’elenco delle opportunità alternative alla detenzione per coloro che, precedentemente incensurati, devono estinguere un reato penale superiore a un anno, ma considerato di lieve gravità.
Lo prevede il protocollo sottoscritto dall’Anci Marche, il Centro Servizi Volontariato e l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna del provveditorato regionale delle Marche, che si propone di incentivare la messa in prova per i detenuti adulti nei lavori di pubblica utilità.
Le attività, rigorosamente su base volontaria, potranno essere svolte in enti e associazioni, secondo le modalità stabilite dal protocollo medesimo. Ciò, è bene sottolinearlo, non toglierà alcuna occasione di lavoro a chi ne è in cerca, poiché non solo non è prevista alcuna retribuzione, ma le attività riguarderanno servizi che diversamente non sarebbero espletati.
“Non si tratta solo di dare una seconda possibilità a chi ha sbagliato – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi – ma di ripensare la detenzione come un momento davvero utile al reinserimento sociale delle persone, come previsto dal nostro ordinamento. Troppo spesso, infatti, il carcere rischia di essere un’esperienza brutalizzante che non solo acuisce le problematiche di chi è stato costretto a viverla, ma diviene fonte di pregiudizi che ostacolano e rallentano il ritorno alla vita normale degli ex detenuti. Si tratta, dunque, di un progetto di alto valore etico, che già nei prossimi giorni proveremo ad attuare mediante il monitoraggio dei fabbisogni del nostro territorio“.
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