Rebecchini: “a Senigallia la maggioranza non apre alla partecipazione, urge cambiamento”
Il capogruppo di Unione Civica: "sdegnato per il No all'opportunità di deliberazione di iniziativa popolare"
La maggioranza non apre alla partecipazione. Tutti i comuni italiani, come obbliga il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), prevedono nei propri Statuti la possibilità per i cittadini di presentare proposte, petizioni e istanze.
Molti comuni, al fine di avvicinare ancor di più i cittadini alle istituzioni e favorire una più viva partecipazione, prevedono nei loro Statuti e Regolamenti oltre quanto dettato dal TUEL anche la “deliberazione di iniziativa popolare” attraverso la quale i cittadini e/o associazioni di cittadini possono proporre al Consiglio Comunale una propria deliberazione che il Consiglio Comunale stesso è obbligato a discutere e a votare ove fosse ritenuta legittima dal Segretario Generale.
Chi sono questi comuni? Sono tantissimi e anche molti importanti, ne cito solo alcuni: Torino, Bolzano (città che di recente è risultata quella con maggiore qualità della vita in Italia), Jesi.
A Senigallia si è persa questa opportunità e la maggioranza che ci governa, pur di affossare la proposta presentata dal consigliere Mandolini del movimento cinque stelle e da me condivisa, ha accampato, prima nella Commissione competente poi in Consiglio Comunale, motivazioni singolari.
La maggioranza in maniera quasi unanime, eccettuata la posizione espressa in commissione dal consigliere Sardella con ulteriori modifiche migliorative fatte poi proprie dal proponente Mandolini, ha parlato di “rischio di svilire il consiglio comunale”, di “rischio di svilire e ridurre il ruolo dei consiglieri comunali”, di un “attacco alla democrazia delegata e rappresentativa”, di “rischio di intasare gli uffici”, o anche “i cittadini invece di presentare proposte di delibere in modo autonomo, possono rivolgersi ai consiglieri che hanno votato”.
Le motivazioni al diniego non reggono studiando e analizzando l’esperienza degli altri comuni dove è presente la possibilità di delibera di iniziativa popolare.
Non esiste da nessuna parte intasamento degli uffici, né viene intaccato il ruolo del singolo consigliere, ruolo che viene anzi esaltato dal fatto che ogni consigliere possa confrontarsi con proposte di delibere provenienti direttamente dai cittadini.
Da Presidente della prima commissione, pur rispettando le opinioni della maggioranza e delle quali ho dovuto in commissione prendere tristemente atto, non posso non esprimere profonda amarezza per l’occasione mancata.
Da Consigliere Comunale esprimo sdegno per la chiusura che si è registrata da parte della maggioranza nel Consiglio Comunale del 21 dicembre scorso, maggioranza che ha rigettato in toto la proposta del consigliere del M5S di dare anche al Comune di Senigallia l’opportunità della deliberazione di iniziativa popolare.
In altri comuni si può, ma a Senigallia questo non è dato grazie al sindaco Mangialardi e compagni.
Urge un cambiamento.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!