Senigallia, l’EXPO arriva alla Biblioteca Comunale Antonelliana
Da sabato 21 novembre è in corso una mostra didattica sulla storia delle esposizioni
L’Esposizione Universale milanese ha appena chiuso i battenti e la macchina mediatica ha già archiviato l’evento per passare ad altre “attualità”. Non sembri però intempestiva l’iniziativa della Biblioteca Comunale Antonelliana di organizzare, a partire da sabato 21 novembre, una piccola ma significativa mostra didattica sulla storia delle esposizioni, raccontata attraverso le pubblicazioni illustrate dell’epoca.
E’ sembrato opportuno infatti, fuori dal clamore pubblicitario dell’attualità, presentare al pubblico i bei volumi in folio, ricchi di incisioni xilografiche, acquistati in occasione di queste Expo del passato, veri e propri eventi celebrativi delle nascenti economie industriali europee.
Si parte dal volume che celebra quella che è considerata la prima esposizione universale in assoluto, la Grande Esposizione delle opere Industriali di tutte le Nazioni o più semplicemente Grande esposizione universale di Londra che ebbe luogo ad Hyde Park dal 1º maggio all’11 ottobre 1851.
Ad essa seguì la lunga serie di esposizioni universali di cultura e industria, dall’Ottocento ad oggi, che in un primo periodo vide in gara tra loro le città di Londra e Parigi.
Un volume sull’Esposizione Universale di Parigi del 1867, la seconda manifestazione di questo genere organizzata nella capitale francese, mostra come da questa edizione si consolidi l’idea dei padiglioni che poi verrà implementata in tutte le successive edizioni.
Seguono l’Esposizione Universale ancora di Parigi del 1878, visitata da ben 16 milioni di persone e soprattutto la grande Esposizione Universale di Vienna del 1873. Questa Esposizione, infatti, per la vastità degli edifici, per la moltitudine degli oggetti esposti, riuscì a presentare un quadro così vasto della società del tempo tanto da superare le Esposizioni precedenti. Per capire quanto grande sia stata la partecipazione mondiale all’Esposizione di Vienna basti pensare che i paesi partecipanti superavano quasi del doppio quelli delle Esposizioni passate di Londra e Parigi.
Il fervore delle Esposizioni universali che attraversa l’Europa nella seconda metà dell’Ottocento è a Milano ancor più urgente ed entusiasta. Intenta a definirsi come capitale morale ed economica, «la città più città d’Italia», come scrive Giovanni Verga, si incarica di trascinare il paese verso la modernizzazione, e organizza nel 1881 la sua prima Esposizione nazionale.
“Esposizione Generale Italiana” fu la denominazione di due esposizioni che si tennero negli ultimi due decenni dell’800 a Torino. L’esposizione del 1884, organizzata dalla “Società promotrice dell’industria nazionale”, ebbe 14.237 espositori e circa tre milioni di visitatori
Si giunge quindi all’Esposizione universale del 1889 che si tenne a Parigi dal 6 maggio al 31 ottobre. La sede era il Campo di Marte, vicino alla Senna.
L’evento è ricordato in particolare per la costruzione della Torre Eiffel, posizionata all’entrata della zona espositiva, dopo il Ponte di Iena.
L’esposizione cadeva nel centenario della Rivoluzione francese e della presa della Bastiglia, ma anche nel diciottesimo anniversario della Terza Repubblica.
Avvicinandosi la fine del secolo i libri-catalogo delle esposizioni cominciano a modificare il loro aspetto grafico in virtù anche dell’adozione in tipografica del sistema fotografico.
E’ il caso dei volumi dedicati alle Esposizioni di Milano del 1894, e del 1906 e soprattutto quello delle esposizioni di Roma e Torino del 1911. L’evento venne organizzato per celebrare il cinquantenario dell’Unità d’Italia. In questa occasione a Roma venne inaugurato l’”Altare della Patria”, il monumento a Vittorio Emanuele II.
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