“Defenestrati dagli elettori, riesumati dal sindaco di Senigallia”
Paradisi punta il dito contro chi si propone per un'attività gratuita che domani, magari...
Ecco lo staff dei “bocciati” voluto dal sindaco. Defenestrati – a ben ragione – dagli elettori, Enrico Rimini (buono per ogni bandiera ed ogni stagione) e Simone Ceresoni (l’ambientalista che passerà alla storia per aver cementificato ogni angolo di città) sono stati riesumati dal sindaco Mangialardi.
A volte ritornano, anche se nessuno lo gradisce. A parte Maurizio, solito circondarsi di bandieruole politiche pronte a tradire il proprio passato e le proprie idee per un piccolo incarico (Maurizio Perini docet). Dicono: veniamo gratis. Gratis un corno! Intanto utilizzeranno le strutture pubbliche: uffici, personale, telefono … (tanto pagano i cittadini). Con quale diritto? Quello di essere stati bocciati dagli elettori?
Ma volendo tralasciare le competenze politiche (ma quali competenze sindaco?), resta un grave dubbio. Una volta inseriti nello staff del sindaco e quindi sottoposti al potere direttivo del primo cittadino, chi ci dice che questi soggetti, un domani, non possano rivendicare il diritto ad una retribuzione per l’attività svolta? Chi può escludere che un domani questi soggetti, forti di una nomina sindacale, non possano adire la magistratura del lavoro per vedersi riconosciute spettanze? Maurizio Mangialardi si fida di loro? Anche gli ambientalisti si fidavano di Ceresoni! E persino gli elettori del Popolo della Libertà (in particolar modo i berlusconiani più incalliti) si fidavano di Rimini. Sappiamo come è andata a finire.
“Chi ha tradito, tradirà”, recita un antico adagio. E’ sicuro Mangialardi che la sua voglia di circondarsi di utili servitori politici (che hanno già tradito il proprio passato, le proprie idee e i propri elettori) non possa rivelarsi alla fine un boomerang per la sua stessa Amministrazione?
Ascolti un consiglio non richiesto per una volta in sindaco: lasci Rimini e Ceresoni all’anonimato politico ai quali sono stati giustamente condannati dagli elettori. Senigallia non ha bisogno del loro “contributo”. Hanno già dato fin troppo.
Senza dubbio alcuno.
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