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Capillari controlli contro i furti a Senigallia e nella Valmisa

Identificate 169 persone, ispezionati 150 veicoli, 11 multe e un arresto

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I controlli dei Carabinieri a Senigallia

Un venerdì sera di capillari controlli quelli che i Carabinieri della Compagnia di Senigallia hanno eseguito sul territorio senigalliese e nei comuni limitrofi. Un servizio straordinario per contrastare l’ultima ondata di furti verificatasi a Castelleone di Suasa, Ostra, Corinaldo e Senigallia stessa che ha permesso di arrivare all’arresto di un uomo.

Sono state impegnate nei controlli 11 pattuglie con posti di blocco sulle principali vie di accesso come all’uscita del casello autostradale, al Ciarnin, alla Cesanella, sull’Arceviese, sulla Corinaldese, a Marina di Montemarciano, a Casine di Ostra, al bivio Nevola di Corinaldo, a Belvedere Ostrense e ad Ostra Vetere in località Pongelli.

Durante i servizi sono state fermate e identificate ben 169 persone, controllati ed ispezionati 150 veicoli con 11 contravvenzioni elevate per guida senza cinture di sicurezza, senza i dispositivi luminosi efficienti, per l’uso del telefonino alla guida e con un documento di circolazione ritirato.

Ma nella stessa serata di venerdì 23 ottobre, i Carabinieri hanno controllato anche le persone sottoposte alle misure alternative alla detenzione in carcere, finendo per arrestare una persona. Si tratta di I.A., 36enne pakistano residente a Senigallia, sottoposto ai domiciliari in attesa del giudizio per spaccio di stupefacenti. L’uomo era stato arrestato il 26 agosto 2015 dai Carabinieri di Fano nell’ambito di controlli a seguito di alcuni episodi di overdose per l’assunzione di eroina. In un caso si era verificato anche il decesso dell’assuntore.
L’uomo, nonostante le particolari restrizioni sulle possibili visite per evitare che portasse avanti da casa il “lavoro”, era stato raggiunto da un conoscente, senza fissa dimora in Italia, non autorizzato.
Quando i Carabinieri si sono presentati a casa dell’uomo con il provvedimento adottato dal GIP del Tribunale di Ancona che lo rimandava in carcere, era nuovamente a colloquio in casa con un altro connazionale non autorizzato. Il trentaseienne, espletate le formalità di rito, è stato tradotto ed associato alla Casa Circondariale di Ancona Montacuto.

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