Estorsione aggravata in concorso, due arresti a Senigallia
Si tratta di un commerciante del posto e di un albanese residente in città
Due giovani, entrambi incensurati, sono stati arrestati nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 ottobre con l’accusa di estorsione aggravata in concorso.
Si tratta di un ventitreenne senigalliese, titolare di un negozio di alimentari alla Cesanella e di un ventiquattrenne albanese, anche lui residente a Senigallia: il primo, a cui è contestato pure il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente, si trova al momento rinchiuso nel carcere di Montacuto mentre l’albanese è sottoposto a fermo di indiziato di delitto nel carcere pesarese di Villa Fastiggi.
L’operazione, compiuta dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Senigallia, è scaturita – come spiega il Comandante della Compagnia Cleto Bucci – dalla “coraggiosa denuncia di un operaio senigalliese di 31 anni, con un passato di tossicodipendenza: l’uomo, messo alle strette dai due indagati e temendo per l’incolumità personale e della famiglia, si è rivolto a noi”.
Secondo la ricostruzione dei militari i due arrestati lo scorso 29 settembre avrebbero costretto la vittima, con condotta intimidatoria, a recarsi con loro ad un appuntamento, quindi con minacce si sarebbero impossessati di una Bmw di proprietà della madre del denunciante, al fine di costringere quest’ultimo al pagamento di 5000 euro: a far scattare l’estorsione, un supposto debito di circa 1400 euro accumulatosi nel tempo per forniture di cocaina.
I Carabinieri hanno fermato il ventitreenne senigalliese nella casa della vittima, dove si era recato per riscuotere la tangente estorsiva.
Successivamente, attraverso una perquisizione dell’abitazione personale, al ventitreenne senigalliese sono stati trovati pure circa 300 grammi di cocaina (dal valore calcolato in non meno di 25000 euro), un bilancino elettronico di precisione, materiale per confezionamento delle dosi, un hard disk portatile e quattro pen drive: tutto il materiale, assieme all’Alfa Romeo Giulietta con cui l’arrestato era giunto a casa della vittima – è stato sottoposto a sequestro.
Il complice albanese, che secondo quanto appurato dai militari non conosceva l’operaio, è stato individuato grazie anche al riconoscimento attraverso una fotografia: con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Fano, l’albanese è stato bloccato nella notte in via Val Cesano, mentre si allontanava alla guida della Bmw del denunciante dal parcheggio di un locale pubblico.
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