Paradisi alla Vezzali: “Tira di fioretto che il confronto democratico non sai cosa sia”
Il consigliere di Unione Civica: "La capacità dialettica è più importante della capacità di vincere con una stoccata"
Valentina Vezzali, tra una stoccata e un’altra anche in siparietto con il sindaco Mangialardi, ha trovato il tempo di depositare addirittura un’interrogazione parlamentare dimostrandosi scandalizzata del fatto che, nel nostro Paese, vi siano forze politiche che possano esprimere idee diverse dalle sue (anche se, ad oggi, non tutti hanno ben compreso l’universo culturale nell’ambito del quale si muove la Vezzali).
E così, tra l’indignato e il fumoso, si è rivolta al ministro Giannini per sapere se sia a conoscenza dei “gravi fatti occorsi davanti alla scuola primaria “Rodari” di Senigallia“. Un fatto di sangue particolarmente cruento? Una devastazione della scuola per motivi ideologici? Macché. Il grave fatto, per cui secondo la schermitrice iesina avrebbe dovuto essere informata (magari dall’Intelligence) il Ministro, è la pacifica distribuzione di un volantino formato A4 della Lega Nord.
Solo ai più maliziosi potrebbe sembrare un becero e grottesco esempio di “stoccata” all’insegna del più cupo provincialismo. La Vezzali, che il provincialismo non sa cosa sia, ha le idee chiare: il Ministro deve sapere poiché la Lega voleva intimorire le famiglie parlando della presenza di “studi di genere” nei programmi ministeriali. Altro che legittima interpretazione di una norma ambigua (ancora tutta da comprendere, peraltro). Secondo la Vezzali, siamo di fronte rispettivamente: al delirio, allo “sgradevole“, al “deviante” e al “propagandistico“.
Cara Valentina, la penna non ti si addice. E nemmeno la dialettica, che coloro che inventarono le prime gare olimpiche di scherma (i greci Valentina, i greci!), ritenevano più importante della capacità di vincere una gara con una buona stoccata. E la dialettica era innanzitutto rispetto delle idee avversarie. Chi aveva la capacità oratoria e argomentativa si imponeva sull’avversario, senza il tintinnio delle manette della censura e senza correre dal potente di turno per azzittire il prossimo.
Valentina, torna al fioretto. E fai un fioretto per gli elettori: parla di sport e lascia perdere il confronto democratico su temi delicati. Non sai ancora cosa esso sia.
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