Normalmente Senigallia interviene su volantini Lega Nord distribuiti a Scuola Rodari
"Occorre ribadire ancora che non esiste nessuna ideologia gender, per combattere quella che è una truffa culturale"
Il gruppo Normalmente, si dice lieto e soddisfatto che sabato pomeriggio scorso, alcuni genitori degli alunni della Scuola “G. Rodari” di Senigallia, ci abbiano segnalato l’ennesimo tentativo delirante, di mistificare e spaventare i cittadini – per il soliti fini di bassa propaganda – la realtà di quanto accade nelle scuole del Paese. Come abbiamo sempre fatto, è bene quindi tornare ad informare e rassicurare la cittadinanza tutta. Questa volta sul volantino demagogico che è stato distribuito ai genitori di fronte alla Scuola Rodari da parte della Lega Nord.
Se è piuttosto comprensibile che a molti genitori non sia capitato di andare a verificare nel dettaglio cosa dicono le leggi italiane ed internazionali, o nello specifico quanto prevedano le circolari del Miur in ottemperanza a quelle leggi e sul “Piano dell’Offerta Formativa” (POF), soprattutto nelle parti riguardanti i programmi scolastici per il raggiungimento di una parità tra i generi, e piena uguaglianza di tutti i cittadini, in contrasto alle discriminazioni e violenze di genere, difficile che molti di loro non abbiano potuto sentire o leggere le parole usate di recente dal Ministro Stefania Giannini per definire chi, con le sue fantasiose interpretazioni sugli studi di genere, diventa artefice o suo malgrado pedina di quella che è appunto una “truffa culturale” a tutti gli effetti.
Nel ribadire che non esiste nessuna “ideologia gender” o “cultura gender” che viene insegnata nelle scuole, e che semmai gli “studi di genere” o i programmi scolastici finalizzati alla lotta contro ogni forma di discriminazioni riguardano solo in modo marginale anche i diritti LGBT (per esempio sul fenomeno del “bullismo omofobico”), chiediamo al Sindaco di Senigallia, o al suo Assessore all’istruzione ed alle politiche dell’educazione Simonetta Bucari, quali azioni concrete abbiano intrapreso o intendano intraprendere, al fine di tutelare non solo l’onorabilità degli insegnanti e delle scuole senigalliesi, ma anche per informare studenti, genitori e cittadini tutti, sui programmi scolastici di educazione al rispetto, alla tolleranza ed all’affettività che li riguardano direttamente, e che con la complicità di “truffatori culturali” di vario tipo, rischiano di essere mal interpretati.
Lasciamo alla “Lega Nord” fornire nel modo più obiettivo possibile, qualsiasi considerazione su quei 8.400 € spesi dalla Regione Marche con la delibera n. 78 del 16/02/2015 per i programmi scolastici che coinvolgono l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Raziali (UNAR). Purché questo gruppo politico il cui Segretario Provinciale fino a ieri parlava di “olio di ricino” da somministrare al Prefetto di Roma, e che di recente, per interessi politici ha anche fatto sdoganare l’aggettivo “orango” per le persone di colore, abbia anche l’onestà intellettuale di esprimere le sue considerazioni su quel “generoso” finanziamento di 800.000 € istituito dal Governo nel 2010 per la “Scuola Bosina” di Varese, fondata e gestita dalla moglie di Umberto Bossi, o su quanto siano costati al contribuente, le decorazioni con 700 (settecento!) simboli leghisti del “Polo Scolastico Gianfranco Miglio” di Adro, volute dal discutibile Sindaco leghista, Oscar Lancini. Quantomeno per sapere come la Lega Nord intende declinare il concetto di “coerenza”.
da Normalmente Senigallia
Una volta erano i comunisti a mangiare i bambini... va a finire che aveva ragione D'Alema: la Lega è una costola della sinistra.
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