Da chiarire le cause dell’incidente costato la vita ad Alice Rondini
La giovane senigalliese vittima di uno schianto in provincia di Arezzo, non lontano dal lavoro
Sarà la Polizia Municipale di Bucine, col supporto dei Carabinieri della stessa località, a tentare di ricostruire le cause ancora non chiare dell’incidente nel quale – poco dopo il bivio di Montebenichi (Arezzo), lungo la provinciale 540 della Val d’Ambra – giovedì mattina 6 agosto è deceduta la ventiseienne senigalliese Alice Rondini.
La ragazza si trovava sola alla guida di una Fiat Punto quando, in un tratto di curva dopo un lungo rettilineo, si è scontrata attorno alle ore 11.30 con un furgone: un impatto frontale violentissimo nel quale anche il conducente del cabinato, di 36 anni, residente a Castelnuovo di Berardenga, è rimasto ferito, venendo ricoverato nel Policlinico Le Scotte (Siena) in codice giallo: non si trova comunque in pericolo di vita.
Per la ragazza, di una famiglia originaria di Pergola ma poi trasferitasi prima a Mondolfo e successivamente a Senigallia, non c’è stato nulla da fare: lascia il padre Carlo, la madre Tamara e il fratello Enrico, di 20 anni.
Alice Rondini, dopo il diploma presso il Liceo Classico di Senigallia, era iscritta all’Università ma da circa un mese si era trasferita in Toscana per lavorare durante l’estate nel resort Castel Monastero di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena: giovedì mattina stava percorrendo la strada che dal suo domicilio di Ambra di Bucine l’avrebbe condotta al lavoro.
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