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Senigallia: “il regalo per mia figlia che compie 18 anni? Un libro…”

Il giornalista senigalliese Luca Pagliari ha dedicato il suo ultimo volume alla figlia Marta

Luca e Marta Pagliari

Un libro dedicato a una figlia che compie 18 anni. Il piacere di leggere nei suoi occhi la commozione e lo stupore nel trovarselo di fronte, esposto nella vetrina di una libreria, proprio nel giorno del suo compleanno.

Mai avrei immaginato che un fatto del genere potesse far parlare così tanto. Telefonate da amici e colleghi da ogni parte d’Italia, interviste, congratulazioni e quanto altro. Perché mai? Di professione faccio il giornalista, il regista, scrivo testi e via dicendo, mi è sembrato naturale regalare a mia figlia un qualcosa di personale, intimo e per sempre suo. Se avessi fatto il pittore le avrei dedicato un quadro, nessun dubbio. Secondo me, tanta sorpresa deriva dal fatto che nessuno di noi trova mai il tempo di scendere in profondità, di andare oltre le comunicazioni di servizio, per dirsi cose che restano.

Parliamo molto senza dire nulla e questo vale anche all’interno delle nostre case, dove ci pensa il sottofondo della televisione a toglierci dall’imbarazzo di dover pronunciare cose importanti. Ho fatto una scoperta incredibile scrivendo questo libro: in teoria la mia agenda era stracolma di impegni lavorativi, non esisteva il tempo per realizzarlo, invece il libro l’ho scritto; magari qualche lavoro sarà rimasto indietro, ma non è crollato il mondo. Forse siamo arrivati al punto in cui bisognerebbe riscrivere qualche priorità della nostra vita e farlo è possibile, basta volerlo. Non è necessario essere scrittori o pittori per lasciare qualcosa di intimo ad un figlio, forse potrebbe essere sufficiente condividere più cose, raccontargli chi siamo e da dove veniamo. Questo è il problema, perché prima o poi arriverà un giorno in cui le domande non potranno più avere risposta. A questo proposito vi lascio con le parole della prefazione del libro.

“Cara Marta,chi mi ha disegnato lo ha fatto a matita, prima di essere cancellato da una mano distratta vorrei lasciarti qualcosa di me; intendo ricordi, pensieri e pezzi di vita messi assieme come viene. Voglio solo raccontarti quello che ho visto o immaginato di vedere mentre passavo. Visioni di ciò che forse è stato e che la memoria anarchica restituisce come meglio crede. Tracce, mica una storia completa. Ci sono troppe vite dentro una vita per poterle mettere tutte in fila e la nostra storia, come tutte le storie, è solo un’idea”.

 

da Luca Pagliari

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