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La lettera di un dirigente ad un allenatore del Senigallia Calcio

Giancarlo Rossi a Marco Piccini: "hai dato una lezione di sport"

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Marco Piccini

Lettera da un dirigente ad un allenatore, anzi……… lettera ad un grande uomo da un amico.


Caro Marco, il 30 maggio sera mentre prendevo un gelato insieme al guardalinee Maximo Simone Angeloni, oltre naturalmente le nostre rispettive consorti, ho letto il tuo saluto ai ragazzi con cui hai ed abbiamo condiviso, gli ultimi 2 anni calcistici. Neanche se fossi stato un adepto di Facebook avrei liquidato il tuo saluto (ma sarebbe riduttivo definirlo tale), con un “mi piace” perche’ secondo me e’ molto di piu’ di un saluto ma una vera e propria lezione di sport e quindi di vita perche’ per noi, al di là dei ruoli, il calcio e’ vita.

E no caro Marco, troppo poco, io che su di te ho scritto penso anche begli articoli, od almeno credo, ma ho anche scherzato molto e spero, anzi, sono convinto, che tu non ti sia mai offeso. Su di te, dopo il libro dei sogni di qualche politico, (non si possono fare i nomi) avrei voluto scrivere il libro delle battute, perche’ ci hai fatto morire dal ridere. Ogni volta che ti vedevamo partire dalla panchina con passo piu’ deciso del solito con la tua classica camminata sui talloni, ci aspettavamo un nuova battuta. Ne voglio ricordare alcune “Dai che buca!” riferito ad un nostro giocatore dagli avversari a Corinaldo. “Si lo’liva e’ buca”, hai risposto tu!, “E si che so’ venuto giu’ co’ la piena del fiume”, a significare che non eri proprio uno stolto arrivato li per caso; o penso a quell’allenatore di Anconache pretendeva di comandare lui al Bianchelli e tu gli hai detto “un’atra volta arriva prima”,  (la squadra era arrivata appena mezz’ora prima dell’incontro), o quando a Dani che ti suggeriva di invertire le ali hai ripetuto “so’ io l’allenatore” almeno 3 volte e magari nel sonno della notte successiva almeno 15 volte (cosi’ in segreto mi ha riferito tua moglie!).

Che spettacolo!, ma potrei citarne tante altre ma non voglio rubare a qualcuno l’idea e gli argomenti per scrivere un testo con le battute di Piccini. Ah questa voglio scriverla, si ci hai fatto troppo ridere. Quando lo scorso luglio siamo stati a Cagli dove dalla Federazione Pesarese e’ stata premiata la societa’ del Senigallia Calcio, l’allenatore Marco Piccini ed il miglior capocanoniere regionale tal Daniele Rossi da Trecastelli con una targa, mangiando cosi’ cosi’ e spendendo oltre 30 euro a testa e tu hai detto che “oltre alla targa abbiamo pagato anche l’iscrizione all’Aci”. Troppo forte! Caro Marco mi e’ piaciuto molto quando hai scritto nel tuo ringraziamento/saluto, “Se vinci gioisci, se perdi impara!” .

Fantastico! Altro che fair play o terzo tempo! Caro Marco, nonostante il ruolo dell’allenatore sia un po’ come fare l’arbitro nel senso che quest’ultimo, ogni volta che fischia scontenta qualcuno, l’allenatore da par suo, ogni volta che fa la formazione, ne accontenta 11 e ne scontenta, come quest’anno almeno una quindicina, visto che avevi a disposizione una venticinquina di ragazzi. Ma anche questo fatto che mi fa  ribadire l’importanza e il grande risultato di una stagione, che se anche non sei riuscito a portarci in finale come lo scorso sanno: quanto fatto ha un valore incredibile perche’ hai creato un gruppo vero, oltre quelli in panchina io li ho visti, i ragazzi non convocati, venire a vedere le partite degli amici colleghi e tifare per la vittoria del Senigallia Calcio.

Ed allora caro Marco, in questi gironi, di calcio scommesse, partite truccate e campionati comprati, mandibole e nasi rotti in tornei aziendali, ho voluto scrivere queste poche righe alzandomi un’ora prima del solito caro Marco perche’ ti meriti questo ed altro! Ho già scomodato qualcuno in alto  che mi ha fatto conoscere mia moglie che mi ha dato 2 figli come dicevano una volta sani e liberi (uno in verita’ gioca punta), in questo caso ringrazio un amico (Lenci Giordano di Ostra, lo stesso che e’ stato espulso in una partita per aver gridato troppo forte “fuorigioco” mentre in giro c’era chi nello stesso istante magari contrattava per vendere una partita).

A Giordano, al quale mi sono rivolto 2 anni fa per chiedere consigli quando ad una settimana dall’inizio della preparazione eravamo senza allenatore per la la squadra degli allievi sentendomi dire: “se vuoi qualcuno che insegni calcio ai ragazzi fra gli allenatori, potresti chiamare Marco Piccini da Castellone di Suasa, originario di Cantiano ma nato a Milano come il grande Piccio. Ricordi Marco?

Sono quindi contentissimo, e mi pare di averlo scritto diverse volte, di aver contribuito a tale scelta e di aver conosciuto un bravo allenatore ed soprattutto un caro amico, ma il merito è del Presidente Gasparini Paolo  che poi firmato la scelta.

Ma tornando alla tua lettera, io la interpreto come un arrivederci in quanto non ti posso vedere dietro una scrivania, nétantomeno in una panchina avversaria, né credo all’idea che Simone Angeloni possa abbandonare di fare il guardalinee (bene informati dicono che pare che lui già si sia iscritto al Nirvana per un corso di livello superiore per allenarsi a correre piu’ velocemente lungo la linea laterale ed abbassare ed alzare velocemente la bandierina, così come so anche che Franco Terrone abbia già ordinato una camionata di sigarette – da Napoli naturalmente – nel sottofondo del camion che arriva con la pastiera e la mozzarella di bufala per garantirsi almeno un altro paio di anni di fumate dietro la panchina).

Ed allora caro Marco, ti aspettiamo, prima di tutto con la cena che sto organizzando e poi tutti nuovamente a luglio per gridare ancora insieme e sempre piu’ forte “1…2…..3… Vamos!”.

Giankaldo da Trecastelli (nome d’arte affibbiatomi da Marco Piccini in onore alle mie battute sarcastiche un po’ simili a quelle del toscanaccio Aldo Agroppi da Piombino).

Giancarlo Rossi

P.S. L’annata calcistica di Marco Piccini e dei suoi ragazzi si e’ chiusa con una bellissima prestazione al Campo Boario di Jesi dove con una tripletta di Boria ed un gol di Breccia il Senigallia Calcio ha surclassato la Junior Jesina per 4 ad 1. Il Senigallia Calcio, inserito in un girone di ferro con Ancona, Matelica, Junior Jesina ed altre esce solo per peggior differenza reti rispetto al Matelica.

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