Nuovo record del debito pubblico italiano
Continua l’incubo deflazione
Triste realtà quella del debito pubblico italiano. A marzo è stato toccato un nuovo record, quello dei 2.184,5 miliardi di euro. La cifra è spaventosa ed è cresciuta di più di 15 miliardi rispetto a febbraio (2.169 miliardi). L’aumento era prevedibile, dato che l’ultimo record era stato proprio quello di febbraio, ma fa comunque male.
Per capire la gravità di questo dato occorre confrontarlo con altre cifre, quella sul PIL italiano 2014 per esempio. Nel 2014 il Prodotto Interno Lordo italiano è stato di 1.542 miliardi. Questo significa che se si dovesse, per ipotesi, versare tutta la ricchezza prodotta in un anno nel nostro paese allo Stato non si riuscirebbe a sanare il debito pubblico e che ne rimarrebbero ancora 642 miliardi! Il tutto si fa ancora più complicato se si pensa che il PIL italiano non cresce da 3 anni (è tornato positivo nell’ultimo trimestre) e che nel 2011 il nostro prodotto interno lordo annuale era maggiore di 73 miliardi (1.615 miliardi).
Certo, il debito pubblico non è fatto per essere azzerato (il fatto che non vi sono stati senza lo dimostra), ma va mantenuto su una soglia accettabile e i 2.182 miliardi non lo sono affatto.
Rimanendo in tema Italia diamo un importante aggiornamento ai nostri lettori riguardante la deflazione, un argomento che abbiamo sviscerato in numerosi articoli di questa rubrica. Questo è il quarto mese consecutivo che i prezzi al consumo rimangono n deflazione.
Tra le cause del fenomeno il lungo calo dei prezzi dei beni energetici e i cali nei settori dei trasporti e delle comunicazioni. Le manovre europee, però, lasciano intravedere uno spiraglio di luce all’orizzonte.
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