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Salvini: “ruspe contro gli ‘eroi’ antileghisti. Ma ha vinto la Senigallia perbene”

Il leader della Lega commenta quanto avvenuto giovedì 14: "non ci fermeranno"

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Salvini a Senigallia: forze dell'ordine controllano i centri sociali

Non ha atteso molto Matteo Salvini per commentare nel suo profilo facebook quanto avvenuto giovedì 14 maggio a Senigallia, dove il leader della Lega era stato invitato a sostegno della campagna elettorale di Unione Civica.


In due post pubblicati in serata il segretario leghista ha scritto: “bombe carta, fumogeni, pomodori ed accendini. Anche oggi i balordi dei CENTRI A-SOCIALI, braccio armato della sinistra, hanno provato a fermarci, ma non ci sono riusciti: ha vinto la Senigallia perbene, con tanta gente in piazza, nonostante il lancio di oggetti. Un abbraccio al ragazzo colpito (con un taglio al collo) e alle tante mamme presenti, coi bimbi purtroppo spaventati. Se pensano di fermare la Lega, hanno capito male!”.

Piazza Roma blindata durante il comizio di SalviniIl post, corredato da un video, ha avuto oltre 150.000 visualizzazioni e 8.000 mi piace, venendo commentato pure da diversi senigalliesi.

Poco dopo Salvini ha inserito un nuovo post – anche questo assai commentato – pubblicando una foto di quelli che ha definito ” ‘eroi’ anti-leghisti, lanciatori di fumogeni contro mamme e bambini…RUSPA”.

Commenti
Ci sono 3 commenti
BlackCat
BlackCat 2015-05-15 11:46:14
Si ricordi il Sig. Salvini che Senigallia non è solo la città di Papa Pio IX ma anche quella del grande Ottorino Manni a cui una piazza e una targa fu dedicata. http://it.wikipedia.org/wiki/Ottorino_Manni

"Nei primi anni del novecento Manni era considerato punto di riferimento centrale per i libertari di Senigallia e dei paesi e zone vicine, con i suoi articoli, con i dibattiti ai quali riusciva a prendere parte e con le sue capacità organizzative, nonostante le limitazioni imposte dal suo grave stato di salute, contribuiva ad attivare e animare tutte le iniziative editoriali di stampo anarchico, pubblicate a Senigallia fino all’avvento del Fascismo. La presa di posizione di Manni contro l’interventismo nella Grande Guerra e la sua campagna antibellica, fecero conoscere le sue idee anche in altre regioni. Manni era in contatto epistolare con i principali esponenti anarchici del tempo e poté conoscere direttamente Luigi Fabbri ed Errico Malatesta, che gli inviò la tessera di giornalista collaboratore del quotidiano “Umanità Nova”, ma il Fascismo limiterà la possibilità di scrivere di Manni. Manni muore a Senigallia il 17 Gennaio 1925 e nonostante il difficile momento storico fascista, ai suoi funerali partecipano oltre 2000 persone di Senigallia e delle zone vicine, numero elevato, considerando che a quel tempo la popolazione di Senigallia e frazioni contava 20.000 abitanti. Il discorso funebre fu pronunciato dal senigalliese Sergio Sabatini, sotto il controllo delle forze dell’ordine, che al termine della commemorazione, ordinarono ai partecipanti di disperdersi, che però riuscirono a seguire la salma fino al cimitero.

Nel testamento Manni chiedeva espressamente una cerimonia laica e di destinare eventuali offerte per la stampa libertaria o ai figli dei carcerati e dettando anche il testo per la lapide: “Ottorino Manni – straziato da cento malattie – Sorretto da una sola idea – Tutto sfidò – Sempre lottò – Da forte – Le sue ossa alla terra – I suoi scritti alle genti-“.

La scomparsa di Manni venne annunciata da tutti i maggiori fogli libertari italiani, esteri e anche su alcuni giornali non anarchici e successivamente a Manni sarà intitolata una targa nei pressi di piazza Girolamo Simoncelli, una via nel centro di Senigallia e un gruppo anarchico prenderà il suo nome."
lenin 2015-05-15 21:23:10
i fascisti dei centri sociali hanno agito anche oggi indisturbati
sorretti da quel cumulo (...omissis...) che e' il pd
sempre contro tutto e tutti senza nessuna idea se non quella della violenza fine a se stessa
BlackCat
BlackCat 2015-05-16 10:01:17
Veramente i centri sociali contestano anche il PD altrimenti non farebbero le manifestazioni contro la riforma della scuola, il jobact e l'ebetino di Firenze. Lenin, sicuro di vivere in italia e non in siberia?
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