Matteo Salvini sarà a Senigallia, Arvultùra si prepara per l’accoglienza
Il leader leghista in città per sostenere Paradisi, gli attivisti per respingerlo: "E' come l'Isis"
Matteo Salvini sarà a Senigallia, giovedì 14 maggio, per sostenere la candidatura a sindaco di Roberto Paradisi. Il leader della lega, dopo una breve passeggiata per le vie della città, terrà alle ore 17:30, un comizio ai cittadini in piazza Roma, in vista delle prossime consultazioni comunali e regionali del prossimo 31 maggio.
Al suo arrivo Salvini troverà però ad accoglierlo anche una delegazione di attivisti e manifestanti del centro Arvultùra: “Vogliamo costruire una ‘accoglienza degna’ – scrivono in una nota stampa – Matteo Salvini vuole utilizzare la nostra città come l’ennesimo palcoscenico da cui lanciare odio, violenza, razzismo e xenofobia.
Salvini è il principale fautore della guerra tra poveri che vede i più forti agire contro i più deboli; tra i responsabili politici dello sterminio di donne, uomini e bambini nel mediterraneo; utilizza le paure, le ansie, le insicurezze e le angosce degli italiani – soprattutto di quelli più poveri – per trarne una visibilità elettorale e un profitto politico. Salvini è un politico di professione, un uomo della casta, con la poltrona ben piantata a Roma, anzi, al parlamento europeo, dove è uno dei più assenteisti. Utilizza la menzogna come principale strumento di propaganda politica. Dice il falso e sa di dirlo. Fa parte della Lega Nord, un partito che ha governato con Berlusconi questo paese riducendolo nello stato di povertà in cui versa. Salvini e l’Isis sono le diverse facce della stessa medaglia, in quanto entrambi odiano e negano tutto ciò che è diverso da loro.
Invitiamo tutta la Senigallia democratica, solidale e antirazzista a scendere in piazza per respingere i portatori di odio. L’appuntamento è alle ore 16.00 in piazza Saffi … belli, allegri e colorati!
#maiconsalvini
#respingiamosalvini
#salvinisenigalliatiodia“.
Note minime in materia di libertà di riunione e tutela dell’ordine pubblico:
"...Ma significa anche conoscere e saper affrontare il pericolo di disgregazione conseguente all’emersione di ideologie che siano espressione di una radicata volontà di disarticolare i principi di fondo su cui si incentra un ordinamento democratico.
Orbene, è noto che il consenso sta alla base delle moderne democrazie e vive in simbiosi, confrontandosi quotidianamente, con il dissenso, anch’esso elemento portante di un ordinamento democratico.
Sembra un controsenso, ma non lo è.
Il rapporto dialettico che si instaura fra consenso e dissenso è, infatti, l’elemento propulsore della crescita di una società civile; l’uno incarna le istanze della maggioranza dei membri della collettività di riferimento, l’altro funge da controllo e propone visioni alternative, divenendo portatore delle esigenze di una parte, più o meno numerosa, della medesima comunità politica.
“Trascurare il problema del dissenso, (della sua analisi, delle sue cause, dei suoi giusti momenti di espressione e di canalizzazione in forme di circolazione democratiche e dialettiche, in senso propositivo-costruttivo e non oppositivo distruttivo, secondo il modello del terrorismo politico), è grave per una democrazia contemporanea ed è errore inversamente proporzionale all’eccessiva spinta a ricercare il consenso da parte del ceto dominante”6.
Il rischio che ne consegue si traduce nella possibilità di una costante crescita del disagio sociale capace di degenerare in forme di estremismo ideologico suscettive di scadere in un vortice di cieca, incontrollata, gratuita ed indiscriminata violenza7.
È allora che la società deve correre ai ripari".
Io dico: "Libero fischio in libera piazza". Salvini tornatene in padania, Senigallia ti disprezza.
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