Circolo Cinema Linea d’ombra: martedì 14 aprile “Pickpocket” di Robert Bresson
L'appuntamento alla Piccola Fenice è alle ore 21.15
Alla Piccola Fenice continua martedì 14 la rassegna di aprile dedicata al regista Robert Bresson con la proiezione del film “Pickpocket” (1959, 75′) alle ore 21.15. Michel, giovane intellettuale parigino senza lavoro, intraprende, prima per necessità poi per vocazione, l’arte del borseggio. Sorpreso in un tentativo di scippo viene arrestato e dopo poco rilasciato per mancanza di prove.
Una volta fuori riprende la sua attività di borsaiolo diventando un ladro professionista. Ogni colpo messo a segno lo riempie di soddisfazione e non si ferma né davanti alle esortazioni dell’amico Jacques, che tenta di trovargli un lavoro, né per i moniti del commissario di polizia che lo tiene d’occhio. Michel si sente quasi un superuomo quando adopera con successo tutta la sua destrezza, solo, o insieme ad altri due complici, che gli insegnano i trucchi più sofisticati. Tuttavia, vive miseramente in una stanzetta che è una topaia, e non va quasi mai a trovare sua madre, che trascorre i giorni sola e ammalata (una volta ha derubato anche lei) assistita da una ragazza di nome Jeanne, e che morirà senza poterlo rivedere. La polizia nel frattempo continua a seguire le sue tracce…
Bresson non sarebbe Bresson se non filmasse con scrupolosa esattezza tutte le fasi delle imprese del protagonista, rappresentate quasi in tempo reale. A causa del particolare tipo di abilità richiesta, qui non è però il piano-sequenza a predominare, tanto meno la macchina fissa e le inquadrature a figura intera, quanto il montaggio, la successione sapiente di dettagli isolati e accostati.
Isolando i dettagli delle dita che si insinuano nelle borsette delle donne, nelle tasche dei pantaloni e delle giacche, e sfilano i portafogli (o gli orologi) con grazia e leggerezza suprema, la macchina da presa di fatto li rende invisibili a tutti, salvo che agli spettatori, i quali si trovano inconsciamente (o consapevolmente?) a seguire il borseggio con trepidazione, augurandosi che nessun incidente improvviso venga a turbare l’impalpabile scivolamento.
Lo stesso Bresson dichiarò: “Vorrei fare un film di mani, di sguardi, di oggetti, eliminando tutto ciò che è teatro“.
Ingresso con tessera
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