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“La partecipazione non dovrebbe essere un optional”

Rebecchini sulla modifica dell’art. 63 dello Statuto che tratta di partecipazione popolare

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Luigi Rebecchini

Nel Consiglio Comunale del 24 marzo , la sola maggioranza consiliare che ci governa ha votato la modifica dell’art. 63 dello Statuto che tratta di partecipazione popolare.

L’intenzione di modificare questo articolo era dettata dalla necessità di definire bene la sua applicazione, superando anche problemi di interpretazione.

La modifica, che era passata in commissione con il solo voto della maggioranza, non ha poi avuto, nella prima votazione in Consiglio, la maggioranza dei due terzi occorrente per le modifiche allo Statuto. In seconda e terza votazione (quando bastava la metà più uno dei consiglieri da ottenere in Consigli diversi) la proposta è passata definitivamente, sempre con il voto positivo della sola maggioranza.

Quando si va a modificare lo Statuto è doveroso cercare un consenso ampio, ma ciò non è avvenuto né in commissione né in Consiglio. La nuova stesura dell’art. 63, di fatto, è peggiorativa perché si riduce la possibilità per i cittadini di contare veramente. Secondo l’ ormai vecchio articolo 63, veniva data facoltà a cittadini ed associazioni di presentare al Comune per la tutela degli interessi generali, istanze, petizioni e proposte.

Nella nuova stesura dell’art. 63 si lascia la possibilità di presentare le istanze (l’indicazione di iniziare un procedimento) e le petizioni (con 100 firme e diritto di veto dato alla commissione). Si cancella, invece, la possibilità per il cittadino di presentare proposte definite. Ho fatto presente che nella vicina Jesi , da anni, viene data al cittadino addirittura la possibilità di presentare proposte di delibere da discutere in Consiglio Comunale. Ma la maggioranza si è arroccata sulla sua proposta originaria non accettando quanto emergeva dal dibattito e dai contributi dei consiglieri di minoranza.

Durante la discussione in Consiglio, il sottoscritto e il consigliere Roberto Paradisi, hanno presentato un emendamento al fine di far approdare in Consiglio Comunale, senza filtri e diritti di veti di natura politica, le petizioni firmate dai ben 100 cittadini.

Sulla questione dell’emendamento , quanto ha scritto nei giorni scorsi il consigliere Paradisi corrisponde ai fatti avvenuti. Il presidente Monachesi ha fatto di tutto per non mettere ai voti l’emendamento, salvo poi venire sconfessato dalla sua stessa maggioranza che, dopo una riunione del gruppo stesso di circa un’ora, decideva per l’ammissibilità dell’ emendamento alla votazione. Nel voto la maggioranza bocciava, comunque, la proposta dell’emendamento Paradisi-Rebecchini venendo meno a quel dovere civico e democratico di cercare di creare consenso ampio in Consiglio quando si va a modificare lo Statuto.

La maggioranza di sinistra (come vuole definirsi) che governa il nostro Comune, ha dimostrato, ancora una volta, che sa solo riempirsi la bocca di “partecipazione” , ma quando si devono compiere atti per promuovere o favorire la vera partecipazione , fa di tutto per negare ogni forma di democrazia diretta.

Luigi Rebecchini
(capogruppo Gruppo Misto)

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