Il 2015 era stato definito come l’anno dell’uscita dalla crisi per l’Italia. Per molti, questa, sarà la “svolta buona” (come dice Matteo Renzi). Certo, non tutti i dati sono incoraggianti (gli ordinativi e il fatturato industriale si sono contratti notevolmente a gennaio), ma il clima è fortemente positivo.

Secondo Confcommercio, infatti, il 2015 dovrebbe portare ad una crescita dell’economia italiana (negativa dal 2011) dell’1,1% per poi raggiungere un +1,4% nel 2016. Il segno positivo sarà fortemente influenzato dall’ Expo. Secondo gli ultimi calcoli, l’esposizione universale attirerà in Italia turisti (29 milioni nel corso dell’anno) e capitali facendo crescere il PIL italiano dello 0,2%. Sempre secondo Confcommercio l’occupazione inizierà finalmente a crescere di nuovo.

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente di Confindustria Squinzi che in un recente intervento si è detto fiducioso e ha spiegato che i dati evidenziano chiaramente una ripresa dell’occupazione. Squinzi è convinto che il modo migliore per uscire dalla crisi sarà quello di raggiungere e mantenere la spesa pubblica al 3% in modo che si possa colmare il ritardo infrastrutturale del nostro paese. Segni di risalita si hanno anche dal mercato immobiliare che sembra essere in ripresa, così come le vendite al dettaglio e quelle dei prodotti alimentari.

Positivi sono infine i mercati azionari che, come avevamo spiegato settimana scorsa, galvanizzati dalla manovra espansiva voluta da Draghi (Qe) fanno guadagnare agli indici italiani addirittura il 20%( Ftse Mib) negli ultimi tre mesi. Che sia davvero la volta buona per lasciarsi alle spalle la crisi?