E’ disponibile la relazione finale del ciclo di conferenze “Contro Corrente”
Il documento redatto dall'Osservatorio Misa, per arrivare a stipulare un buon "contratto di fiume"
L’Osservatorio Misa è costituito da cittadini e associazioni uniti per contribuire al dibattito nato attorno al fiume Misa dopo la tragica alluvione del 3 maggio 2014, con lo scopo di approfondire i vari temi con l’aiuto di esperti qualificati, cercando di formulare suggerimenti, elaborare ipotesi e stimolare risposte.
In questa fase l’Osservatorio Misa vuole collaborare al percorso partecipativo avviato con il “contratto di fiume” offrendo il suo punto di vista, frutto dell’incontro di diversi esperti e professionisti: geologi, ingegneri, architetti, agronomi, botanici, tecnici delle amministrazioni pubbliche coinvolte, ed anche persone che conoscono il fiume perché lo vivono con passione. Un crocevia di conoscenze, una mescolanza di idee che oggi ha trovato una prima sintesi: il documento che alleghiamo è il sunto dei temi emersi durante il ciclo di conferenze, intitolato “Contro Corrente”, organizzato dall’Osservatorio tra gennaio e marzo 2015.
Riteniamo che le azioni da intraprendere sul fiume Misa, molte delle quali suggerite in questo documento, possano e debbano essere molteplici e sinergiche, e che, al contrario, non sia corretto focalizzare la soluzione del problema su singoli, isolati – ed anche frettolosi – interventi.
Giudichiamo indispensabile che il primo passo sia procedere con tutte quelle attività progettuali preliminari che possano costituire un “progetto globale”, chiarendo fattibilità, costi e benefici di ogni ipotesi di intervento, e stabilendo al contempo le priorità dei progetti definitivi.
Stilato quindi un elenco delle priorità progettuali e un crono-programma degli interventi ritenuti necessari in seguito alla valutazione dei progetti preliminari e di fattibilità, si potrà procedere al loro finanziamento con le risorse già disponibili e con fonti di finanziamento nuove e possibili, a livello regionale, nazionale ed europeo.
Riteniamo che queste debbano essere le premesse per un buon “contratto di fiume”. L’alternativa è avviare un percorso partecipativo quando ormai tutte le scelte importanti sono state fatte, e tutte le risorse disponibili sono state spese. E allora a che serve partecipare?
dall’Osservatorio Misa
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