“Educare alle differenze”: a Senigallia si parla di violenza
Con Patrzia Caporossi, filosofa e storica delle donne, il 21 marzo a Palazzo del Duca
Le iniziative proposte in occasione del mese di marzo dalle associazioni femminili di Senigallia continuano con Patrizia Caporossi, filosofa e storica delle donne, in un incontro dedicato al tema “Educare alle differenze. La violenza: il senso delle parole”.
L’appuntamento è per sabato 21 marzo alle ore 16.30 presso la Sala del Trono di Palazzo del Duca e rappresenta il punto d’arrivo di un percorso iniziato il 25 novembre 2014, giornata mondiale contro la violenza alle donne e rafforzato l’8 marzo con l’iniziativa Libere Voci, che ha visto la libertà di espressione femminile al centro dei numerosi messaggi scritti dalle donne di Senigallia.
A ribadire l’importanza della libertà di espressione e di scelta delle donne anche l’immagine proposta per questo appuntamento: Judgments di Rosea Lake, una delle foto più guardate e condivise sulla Rete. Le definizioni affibbiate alle donne sono state misurate a seconda dell’orlo della gonna indossata. Sulla caviglia c’è il livello “madre superiora”. Risalendo si trovano “puritana”, “vecchia maniera”, “perbene”, “civettuola”, “sfacciata”, fino a parole ben più pesanti. La foto riesce a portare allo scoperto un meccanismo nascosto: quello che porta a valutare automaticamente la moralità – e in ultima analisi il valore – di una donna in base ai centimetri di pelle che lascia scoperti.
Saranno allora le parole di Patrizia Caporossi a guidarci in questo affascinante percorso di analisi e riflessione sulle differenze di genere, sulla violenza e sul senso, o peso, delle parole che storicamente e culturalmente hanno accompagnato, se non addirittura segnato, la vita, la libertà e le scelte delle donne.
Questo è il percorso ciò che le associazioni femminili della città di Senigallia hanno deciso di fare insieme. Grazie alla loro unione d’intenti e alla condivisione di obiettivi è emersa una capacità di azione e di risultato mai vista in precedenza. Questa esperienza crediamo possa essere di esempio per costruire in futuro iniziative che vedono le politiche e le tematiche di genere al centro della vita sociale della città.
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