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La sanità nodo cruciale per la Città Futura alle elezioni regionali

"L'ospedale di Senigallia non sarà mai di riferimento nell'area vasta 2. E Marcolini sostiene questa riforma"

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Optovolante - Ottica a Senigallia
L'ospedale di Senigallia

Ricordo quando, intorno al 1985, da giovane medico, assistetti alla chiusura degli ospedali di Ostra, Ostra Vetere, Corinaldo e Arcevia. Scelte giuste perché non garantivano più livelli assistenziali adeguati ad una moderna sanità. Si procedette con l’indebolimento del laboratorio analisi e della radiologia (che forniscono servizi a tutti gli altri reparti), con la carenza del servizio di anestesia, con la progressiva scomparsa della autonomia gestionale e la sottrazione di risorse economiche e di personale.

La riorganizzazione sanitaria delle Marche, progettata e in parte già realizzata dal governatore Spacca, dall’assessore Marcolini e dall’ex-direttore generale Asur Ciccarelli, prevede la suddivisione del territorio marchigiano in 5 aree vaste e, in modo abbastanza palese, un presidio ospedaliero per ogni area vasta.

Nell’area vasta 2 sono compresi i presidi di Senigallia, Jesi, Fabriano ed Osimo.
L’ospedale di Senigallia ha perso l’unità operativa complessa (UOC) del laboratorio analisi e di radiologia (Jesi no). Quella di anestesia e rianimazione è in sofferenza cronica per la carenza del personale e, tanto per fare un esempio, a ginecologia da qualche mese si opera un solo giorno a settimana. Per acquistare beni di poche centinaia di euro bisogna fare una richiesta a Jesi che la gira a Fabriano dove si trova la dirigenza amministrativa. Inoltre è evidente la difficoltà a sostituire personale sanitario cessato dal servizio.
Anche un bambino capirebbe che, tra qualche anno, a riorganizzazione completata, l’ospedale di riferimento di questa area vasta non potrebbe essere Senigallia!

Gran parte della lista “Città Futura” (composta da SEL, Verdi e PDCI) alle elezioni regionali voterà il candidato di “Le Altre Marche – Sinistra Unita” che si opporrà in modo netto e chiaro a questo progetto. Ma realisticamente molto dipenderà da quale candidato a governatore gli elettori del PD sceglieranno alle primarie del 1° marzo.
Vale la pena ricordare agli amici e simpatizzanti del PD di Senigallia che il candidato Marcolini, attuale assessore al bilancio, esprime la continuità con l’attuale governo delle Marche e più volte ha dichiarato (non a Senigallia) di condividere la “riforma sanitaria” marchigiana, prioritariamente orientata al rigore ragionieristico e poi alla erogazione dei servizi.

Sicuramente importante sarà la scelta del candidato senigalliese a consigliere regionale del PD, le sue competenze in materia di sanità e la capacità di raccordarsi con i cittadini e gli amministratori del suo territorio, ovviamente oltre a farsi eleggere.

Insomma, siamo messi male ma non ancora morti.

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