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Nel catalogo di Aldo Borgonzoni le opere conservate dal Musinf di Senigallia

Su richiesta di Giambattista, figlio del grande pittore

Aldo Borgonzoni con Nilde Jotti

Aldo Borgonzoni è stato un grande narratore. E’ stato il pittore delle resistenza, delle mondine e dei lavoratori, ma anche l’interprete visivo del Concilio Vaticano Secondo. Con Orfeo Tamburi, Virgilio Guidi, Ernesto Treccani, Umberto Mastroianni ed altri grandi maestri del Novecento era stato tra i fondatori del Museo comunale d’arte moderna di Senigallia.

Proprio al Musinf aveva voluto creare alcune opere, che al museo senigalliese aveva poi donato. In questi giorni l’architetto Giambattista Borgonzoni, figlio del grande artista, ha preannunciato al prof. Bugatti, direttore del museo comunale d’arte moderna di Senigallia, la richiesta di autorizzazione per l’inserimento nel catalogo ragionato delle opere di Borgonzoni, conservate nella raccolta del Musinf di Senigallia.

Il catalogo conterrà le principali opere di Borgonzoni conservate in Italia, oltre che dal Musinf, dai Musei e da Fondazioni come Csac, Università di Parma, Università di Bologna, Università di Pisa, Fondazione Ragghianti di Lucca, Fondazione di Venezia Querini Stampalia, Fondazione Carisbo di Bologna, Museo Mambo di Bologna, Museo Lercaro di Bologna, Museo Uffizi di Firenze, Musei Vaticani di Roma, Museo Mar di Ravenna, Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, Museo Polironiano, Museo Premio di Suzzara, Museo Rocca Sforzesca di Dozza, Casa del Mantegna di Mantova, Pinacoteca di Medicina, Comune di Marzabotto. Per quanto riguarda le opere di Borgonzoni, che sono di proprietà di musei esteri sarà richiesta l’autorizzazione all’inserimento nel catalogo delle opere di Borgonzoni conservate dal Museo Puskin di Mosca, dal Museo d’Arte Moderna di Praga, dal Museo d’Arte Moderna di Bratislava, dal Museo d’Arte Moderna di Lodz, dalla Fondazione Ghetto Fighters Archives di Israele.

Questa impostazione del catalogo permetterà dunque di rileggere con l’opportuna attenzione i cicli pittorici alti di Aldo Borgonzoni, offrendo un prezioso strumento alla critica d’arte su uno dei grandi maestri del ‘900. Fin dal 2006 l’Archivio ha sviluppato una ampia ed attenta attività di catalogazione delle opere pittoriche e grafiche di Borgonzoni. Ha promosso nel 2007 la mostra alla Galleria Dipaolo Arte a Bologna e nel 2009 la mostra antologica alla Galleria d’Arte Moderna di Riccione, entrambe con gande risonanza sui “media” italiani. Mostre curate dal Prof. Claudio Spadoni direttore del Museo Mar di Ravenna ed ora di ArteFiera di Bologna. Il Prof. Arturo Carlo Quintavalle dell’Università di Parma, dove sono custodite 200 opere dell’artista, nel 2001 per Electa Ed. ha scritto la monografia fondamentale su Aldo Borgonzoni e nel 2008 ha pubblicato il saggio “La civiltà contadina come racconto”, dedicato all’opera di m. 9 x 2,4 dell’artista e visibile nell’atrio monumentale della Torre 30 della Regione Emilia Romagna. Gli esiti della rilettura critica dell’attività del Maestro si sono sviluppati ulteriormente con il 2013, centenario della nascita di Borgonzoni, durante il quale sono state realizzate mostre al Mambo ed al Museo Lercaro di Bologna, alla Pinacoteca ed alla ex Casa del Popolo di Medicina e ancora il Convegno al Mambo “Aldo Borgonzoni e ideologia di perdurante giovinezza”, i cui atti sono stati pubblicati nel 2014 mettendo in luce, con ricerche dell’Archivio unitamente ad Istituti Italiani di Cultura, diverse opere dell’artista nei musei di Praga, Bratislava, Lodz, Zurigo, Mosca.

In particolare sono significative le sei opere inserite nel catalogo 2011 del Museo Puskin di Mosca e le otto della Fondazione israeliana Ghetto Fighters Archives. Ciò sottolinea come l’attività di Aldo Borgonzoni, nel contesto culturale italiano nei decenni ‘40-’90, si sia intrecciata con il cosmopolitismo che lo ha portato a realizzare diverse mostre europee ed a rapportarsi con esponenti di rilievo della cultura internazionale. L’Archivio Borgonzoni, con oltre 500 opere pittoriche, 300 tecniche miste archiviate ed ulteriori 400 prearchiviate, esiti che hanno portato alla riscoperta di dipinti storici dei decenni ’40-’60, dopo avere ricevuto proposte da primari editori d’arte, ha deciso di documentare le fasi pittoriche del Maestro pubblicando entro il 2015 il “Catalogo Ragionato di Aldo Borgonzoni” Allemandi editore & C.

Aldo Borgonzoni è nato nel 1913 a Medicina. Si era diplomato nel 1936 alla Scuola d’Arte di Bologna, alla fine degli anni Trenta era approdato a forme di espressionismo accostabili alle parallele esperienze della Scuola Romana e di Corrente, costituendo in tal senso un caso unico nell’ambiente bolognese. Nel 1942 aveva partecipato al Premio di Bergamo entrando in contatto con Guttuso, Cassinari, Morlotti, Testori, Vedova, Santomaso e Pizzinato. Nel 1945 aveva fondato la Galleria di Cronache unitamente a Priori, Mandelli, Corsi, Minguzzi e Ilario Rossi. Nel 1946 aveva tenuto la sua prima personale a Cronache presentato dal critico Lamberto Priori e nell’occasione il poeta francese Paul Eluard aveva acquistato un suo disegno sulla tragedia di Marzabotto. Nel 1947 aveva soggiornato lungamente a Parigi orientando il proprio linguaggio verso l’esperienza neocubista. Durante il soggiorno romano aveva diretto la Galleria Bernini di Piazza di Spagna. Nel 1949 era stato vincitore del premio Nazionale di Suzzara. Nel 1957 sentendo l’esigenza di rinnovare il linguaggio era tornato a Parigi, dove aveva stretto amicizia con i pittori, Pignon e Rebeirol. Nello stesso anno veniva invitato in Unione Sovietica conoscendo i maestri Deneca e Favorsky, e negli archivi riservati del Museo d’Arte Russa a Leningrado aveva potuto ammirare le opere di Chagall, Braque, Matisse e Picasso. Nel 1961 la Grabowsky Gallery di Londra gli ha dedicato una personale, ottenendo la copertina della prestigiosa rivista Apollo Magazine. Nello stesso anno aveva iniziato una ricerca dedicata al “Concilio Vaticano II” e nel 1965 venne invitato in Vaticano ed incontrò per la prima volta Paolo VI. Nel 1964 aveva esposto alla Galleria Max G. Bollag di Zurigo aprendo un proficuo rapporto con il collezionismo internazionale. Nel 1968 la Galerie Hlavniho Meswta di Praga ed il Museo di Bratislava gli hanno dedicato mostre antologiche. Così Borgonzoni aveva potuto partecipare ai dibattiti sull’arte, nel clima del “Socialismo dal volto umano” brutalmente poi interrotto dall’invasione sovietica. Nello stesso anno il Cardinale Lercaro aveva visitato ad Imola, la mostra dell’artista sul Concilio ed era iniziata così tra i due una profonda amicizia, che si concretizzerà nell’impegno propulsivo di Borgonzoni per la realizzazione di una Galleria d’Arte Moderna a Villa San Giacomo di San Lazzaro (Bo), sede della Fondazione Cardinale Lercaro.

Nel 1976 aveva incontrato nuovamente Paolo Vl, portando in dono la sua scultura di San Morone, protettore del Libano. Riprendendo molti spunti di matrice espressionistica aveva creato paesaggi segnati da immagini fossili ed archeologiche poi esposte in un un’antologica delle proprie opere alla Starci Gradksa di Zagabria.
Era stato invitato al Palazzo Ducale di Mantova alla Rassegna “Otto maestri un grande poeta” assieme fra gli altri a Guttuso, Manzù e Moore, sui temi della poetica virgiliana. Nello stesso periodo l’Istituto Cervi gli aveva commissionato una grande mostra sul centenario dei fatti de “La Boje”, e sulle lotte del mondo contadino fino alla fondazione dei Partito Socialista, ciclo esposto al Museo Polironiano di San Benedetto Po.

Nel 1991 aveva esposto al Circolo Artistico di Bologna il ciclo “le Maschere del Potere dell’Informazione” proponendo, oltre ai “sassi romani” del 1949, anche una serie di grandi porte dipinte nel segno di una cultura iconografica internazionale aperta allo spazio della ricerca. Nell’occasione era stata pubblicata una monografia curata dal Prof. Di Genova. Nel 1994 l’Università degli Studi di Bologna e la Fondazione Lercaro hanno promosso, nell’Aula Magna dell’Università e sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica la rassegna dell’artista “II Concilio Vaticano II”, riscuotendo l’adesione dei più importanti “media” italiani.
Nello stesso anno, alla Triennale di Milano aveva partecipato con i maggiori artisti italiani alla rassegna sui rapporti arte e resistenza “Le ragioni della libertà”. Aldo Borgonzoni è membro dell’Accademia Clementina, della Fondazione Cardinale Lercaro ed ha ricevuto nel 1983, in occasione del settantesimo compleanno, il Nettuno d’Oro del Comune di Bologna.

Nel 1994 è stato insignito dal Presidente della Repubblica dell’Onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Opere dell’artista, che ha partecipato a diverse Biennali e Quadriennali, sono presenti nei maggiori musei italiani e stranieri fra i quali ricordiamo: i Musei e Gallerie Pontificie, Palazzo Tè di Mantova, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, il Museo dell’informazione di Senigallia, il Centro Studi C.L. Ragghianti di Lucca, il Museo d’atre Moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo, il Museo Nazionale di Praga, il Museo Puskin di Mosca, l’Accademia delle Belle Arti di Pechino, la Galleria d’Arte Moderna di Tel Aviv e la Galleria d’Arte Moderna di Cracovia.

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