“Io sto con Max”, odg sull’eutanasia nel Consiglio comunale di Senigallia
Il movimento che supporta Max Fanelli chiede alla politica locale di sensibilizzare il Parlamento
A nome e per conto del Movimento “Io sto con Max”, nato spontaneamente e composto da più realtà locali a supporto dell’appello lanciato daMax Fanelli, affinché venga riconosciuto il diritto all’eutanasia, si rende noto che nei giorni scorsi è stato depositato un “Ordine del giorno” presso il Consiglio comunale di Senigallia.
L’O.d.g. rivolto al Consiglio, ha lo scopo di trasmettere, attraverso il Sindaco di Senigallia, le istanze di Max e quindi un esplicito invito ai parlamentari marchigiani tutti, affinché sollecitino il Governo ed il Presidente del Consiglio, a calendarizzare al più presto la legge di iniziativa popolare già depositata in Parlamento in materia di “fine-vita”, per la liceità dell’eutanasia.
A tal proposito non possiamo fare a meno di ricordare, come dal 2006, anno in cui dopo la lettera aperta di Piergiorgio Welby, lo stesso Presidente della Repubblica sollecitava il Governo di allora ad occuparsi di una normativa sul “fine-vita”, siano passati tanti governi e tanti anni. Troppi.
Nel frattempo, ai richiedenti questo diritto malati terminali, come al nostro amico e concittadino Max Fanelli, e come agli altri malati di SLA come lui, questa malattia riserva il solito maledetto calvario che riserva sempre a tutti coloro che ne sono affetti. Pur lasciando intatte tutte le facoltà intellettive, questa patologia imprigiona il malato in un corpo che non risponde più ai comandi, e costringe chi ne è affetto a misurarsi con i peggiori svantaggi umani pensabili. Si passa in tempi rapidi ed inesorabili dalla fatica a deambulare correttamente, alla seggiola a rotelle prima, ed al letto poi, fino ad arrivare alle macchine per comunicare, alla tracheotomia, ai respiratori, ed alla PEC per nutrirsi, in un’escalation che molti altri malati di SLA prima di Max, non hanno esitato a definire “non-vita”.
Tanto, troppo tempo è passato dai casi più eclatanti e mediatici, tutti riconducibili alle tematiche del “fine-vita”, che coinvolsero Luca Coscioni, Giovanni Nuvoli, Eluana Englaro, Piergiorgio Welby, Elena Moroni, e chissà quanti altri che nessuno potrà mai conoscere, proprio perché con una strizzata d’occhio al medico compiacente, o con una mancia allungatagli di nascosto da qualche parente, l’eutanasia è stata praticata in totale clandestinità.
Con questa campagna lanciata da Max, auspichiamo che prenda il via un sano dibattito sull’eutanasia, ormai indispensabile, affinché si arrivi a colmare questo indegno vuoto legislativo. Auspichiamo che il termine stesso cessi di essere considerato un tabù dalla politica. Il medico deve poter agire nell’interesse del suo paziente, senza infrangere la legge. I malati come Max e tutti coloro che richiedono l’accesso a questo diritto, devono essere tutelati nel veder rispettata la propria autodeterminazione nelle scelte di fine vita.
Infine, rivolgiamo a tutti coloro che vogliono anche solo con un pensiero, manifestare a Max la propria vicinanza e solidarietà in questa battaglia civile per la libertà e la dignità, il nostro invito ad aderire alla pagina Facebook “Io sto con Max – Si all’eutanasia”.
Lo estendiamo inoltre a tutti coloro che vogliono andare oltre i semplici gesti di affetto, ed hanno l’intenzione di contattarci per unirsi a lui, e a noi, allo scopo di appoggiare concretamente tutte le iniziative a sostegno del suo appello per il riconoscimento del diritto all’eutanasia.
da “Io sto con Max”
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