Alluvione Senigallia, replica dei comitati: “Non siamo avversari del sindaco”
La proposta: "Firmi l'esposto e ci dia i documenti: così dimostrerà di essere a fianco degli alluvionati"
Sindaco, per il confronto bisogna essere in tre e non solo due come sostiene lei: i due interlocutori e un terzo elemento, che è la volontà di interloquire.
Lei ci invita alle riunioni però poi non si presenta, mandando l’assessore Ceresoni al suo posto, e questo non è un problema.
Il problema emerge laddove all’ultima riunione, a cui abbiamo partecipato, oltre a lei non si è presentato nessuno, e glielo ripetiamo nessuno, per la Provincia e per la Regione, di coloro che avrebbero dovuto presentare copia delle polizze assicurative per ottenere i risarcimenti dei danni. Per la Regione si sono presentati il dr. Tesei ed il dr. Principi, ma per parlare solo del rischio esondazione, i quali hanno peraltro confermato i rischi esondazione che il bacino del Misa presenta.
Noi imbarazzati per lei, perché ci sembra essere solo ad affrontare il problema. Le abbiamo mandato una lettera in cui le chiedevamo di anticiparci i documenti che sarebbero stati oggetto di discussione nella riunione del 25 novembre. Ciò per ottimizzare gli incontri e non perderci in promesse al vento e vaniloqui, conoscendo in anticipo i documenti e porre domande pertinenti. Anche dopo questa richiesta scritta non ci è pervenuta nessun documento da parte sua.
E poi lei si permette di dire sui giornali che noi non partecipiamo?
Ma tutto questo, nella sua risposta, non lo dice ai cittadini, noi crediamo in buona fede, perché evidentemente non lo sa, visto che lei per primo non era presente agli incontri che promuove.
Vuole sapere perché abbiamo deciso di non partecipare alla riunione del 25 novembre? Semplice siamo gente concreta! Non abbiamo tempo da perdere con queste tattiche politiche: il paese va a rotoli per questo modo di agire, vogliamo provare a distinguerci?
Lei poi continua a trattarci come se noi fossimo suoi avversari politici.
Comprendiamo che lei è in campagna elettorale, ma forse dimentica che noi siamo la parte lesa per comportamenti, quanto meno discutibili, posti in essere dalla politica e dai suoi apparati. Noi siamo quelli che hanno avuto l’acqua in casa, che hanno avuto danni e vite in alcuni casi stravolte: per lei però siamo avversari, perché sentirci parlare sui giornali le dà fastidio, forse perché questo metodo concreto vi mette di fronte alle vostre responsabilità.
Invece di scusarsi con noi e cercare di aiutarci concretamente, dandoci un po’ di respiro economico, magari aiutandoci a convincere le vostre assicurazioni a risarcire i danni, voi continuate a fare le belle facce sui giornali e un nulla di fatto in concreto, sperando che tutti prima o poi si dimentichino dell’accaduto. Sappiatelo: noi lotteremo fino alla fine delle nostre energie per la verità!
Nel nostro incontro del 21 novembre, abbiamo invitato tutta la cittadinanza e quindi anche lei, primo cittadino: forse non lo sa, ma quella sera c’erano l’assessore Ceresoni ed il suo consigliere prof. Mario Cavallari in rappresentanza dell’amministrazione comunale e l’assessore è intervenuto riferendo la sua impossibilità a partecipare per un improrogabile impegno. Riferisca alla Città dove era quella sera e se quell’impegno era improrogabile, o quanto meno poteva prima passare là e poi venire da noi ad ascoltare o intervenire come ha fatto l’assessore Ceresoni.
Comprendiamo chiaramente dalla sua lettera che lei è in difficoltà e cerca di non rispondere alle domande che le abbiamo posto pubblicamente, spostando l’attenzione dal contenuto delle domande a sterili gossip: la comprendiamo, ma rammenti che prima o poi dovrà fare i conti con la realtà!
Pertanto se le avesse dimenticate gliele riproponiamo:
1. chiediamo al sindaco di farci avere le polizze di tutti gli Enti Pubblici, ditte private e consulenti coinvolti in questa vicenda, mettendo in campo quell’azione virtuosa che ha visto risarcire alcune ditte, quando anni fa esondò il fiume Cesano: in tal caso, il Comune si attivò e le ditte ebbero un congruo risarcimento. Facciamo la stessa cosa oggi.
2. chiediamo al sindaco, agli assessori della giunta municipale ed ai consiglieri comunali di firmare l’esposto che stiamo predisponendo e che depositeremo in Procura della Repubblica, chiaramente prima dandone lettura in un prossimo incontro pubblico.
La vostra firma all’esposto ha un valore importante: ci appelliamo alle vostre coscienze di cittadini e di amministratori, mettendo da parte le logiche di partito, invitandovi tutti a firmare un documento volto ad accertare le responsabilità di chi ha causato tale evento tragico, purtroppo prevedibile. Compete alla magistratura accertare le responsabilità, ma spetta ai cittadini ed in primis agli amministratori della città evidenziare atti, problemi e possibili cause che potrebbero aver cagionato il disastro di maggio.
3. ci spieghi il sindaco perché negli strumenti urbanistici sono state ristrette le aree a rischio esondazione ed in alcuni casi eliminate: non vogliamo sapere chi l’ha fatto, lo sappiamo già, ma perché è stato fatto. Ci spieghi per quale motivo i tecnici dell’Autorità di Bacino, che partecipavano al tavolo tecnico di individuazione di tali aree, non firmarono il verbale.
4. chiediamo al sindaco di rendere note alla popolazione quale sistema di allerta ha predisposto per le aree a rischio esondazione prima dell’alluvione, fornendoci i relativi documenti: lei, Sindaco, è la prima autorità cittadina in materia di salute e tutela della sicurezza dei cittadini, per cui tale precisazione è importante per fugare le tante chiacchiere profuse su tale argomento.
5. chiediamo al prof. Mangialardi se da quando è stato eletto Sindaco ha sollecitato per iscritto o verbalmente gli Enti preposti ad effettuare i lavori sul bacino del Misa per mitigare il rischio esondazione.
6. chiediamo al Sindaco di farci avere e rendere note alla popolazione le autocertificazioni ed ogni documento, in forza delle quali Senigallia ha ottenuto da Legambiente nel 2010 e nel 2011 i riconoscimenti quale miglior Comune virtuoso italiano in materia di mitigazione del rischio esondazione.
Un ultimo inciso: se la smetta di affermare che il Coordinamento dei Comitati è disunito o che alcune famiglie alluvionate dissentono dalla nostra azione: noi siamo più uniti che mai ed ogni decisione o uscita è stabilita insieme, anzi, è proprio il suo comportamento che ci compatta sempre più. Per la cronaca solo quella sera hanno manifestato la disponibilità a firmare l’esposto per la Procura oltre 250 persone: lei che fa?
Vogliamo risposte concrete e documenti, la città ne ha bisogno, fermo restando che noi non ci fermeremo sino a quando i problemi non saranno risolti.
dal Coordinamento dei Comitati “Alluvione Maggio 2014 Senigallia”
www.alluvionatisenigallia.it
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