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Presentato a Marzocca di Senigallia il “diario di un dializzato”

Il libro di Giorgio Candelaresi prosegue il tour: "Il mio sogno? Farlo conoscere in tutti i centri dialisi d'Italia"

Presentazione del libro "Un giorno sì, un giorno no" di Giorgio Candelaresi a Marzocca di Senigallia

Quando una persona perde la funzionalità dei propri reni e inizia la dialisi, la sua vita e quella dei propri familiari cambia dall’oggi al domani. Questo libro racconta la vita quotidiana di un dializzato, il trattamento a giorni alterni, i sintomi, i momenti più duri e quelli positivi.

L’autore, con occhio analitico e partecipe, rileva quanto succede durante la dialisi, ma non si lascia sopraffare. Nel diario c’è l’eco del mondo intorno, gli interessi e le passioni, papa Bergoglio, la morte di Mandela, i dibattiti televisivi, gli affetti familiari. E, soprattutto, in fondo al tunnel “fa occhiolino” la speranza che, come diceva l’Abbé Pierre, “viene dall’attenzione che si presta a coloro che ci circondano“.

Continua il tour del libro di Giorgio Candelaresi, che contiene anche i testi di Valentina Paris e Lidia Menapace. Sabato 29 novembre è stato presentato alla biblioteca “Luca Orciari” di Marzocca, alla presenza dell’autore, di Mauro Mangialardi, di Vincenzo Prediletti, di Giuseppe Santoni e dell’editrice Catia Ventura.

Vincenzo Prediletti, nell’introdurre l’autore ha detto: “Conosco Giorgio dal 1987. La storia delle sue sedute a giorni alterni corrisponde alla sua storia d’amore per la vita, per la sua famiglia e per la moglie, che per tutto il libro chiama affettuosamente compagna. A lei è dedicato l’ultimo capitolo, per festeggiare il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio. Questo libro ci riempie di stimoli si tratta di un libro colto“, ha concluso.

Candelaresi racconta il motivo per cui lo ha scritto: “Il libro è come un romanzo, un racconto misto di storia e di invenzione. Il titolo mi è stato suggerito da una di queste ragazze – così lui chiama le infermiere che lo assistono durante le sedute della dialisi –, le vere protagoniste che hanno contribuito alla stesura“.

Se il tessuto connettivo del libro è vero – afferma l’autore –, si rivela utile a tanti altri come parenti, amici e dializzati. Il mondo della dialisi è un mondo chiuso. Il mio sogno è quello di farlo conoscere dal punto di vista letterario e scientifico, in tutti i centri dialisi d’Italia“.

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