Alluvione e opposizioni: Mangialardi si toglie i sassolini dalle scarpe
"In diversi raccontano il pezzo di verità che fa comodo. E qualcuno si 'inventa' sindaco dalla sera alla mattina"
E’ partito dalla conferenza stampa con la quale Dario Romano ha ufficializzato il suo passaggio al PD, il sindaco Maurizio Mangialardi, per imboccare un discorso che lo ha portato all’attacco su alcuni temi che lo avevano visto finora spettatore, pur se chiamato in causa.
Il primo cittadino ha dapprima ribadito che non entrerà nel clima della campagna elettorale fino ai canonici 30 giorni precedenti le elezioni: “Sarò esclusivamente il sindaco di Senigallia fino alla fine del mio mandato, ovvero un mese prima del voto. Da lì in poi sarò formalmente il candidato sindaco per la prossima legislatura”.
Ma è impossibile per Mangialardi non incorrere nell’argomento delle liste che stanno man mano ufficializzando la propria corsa verso la primavera 2015: “Vivi Senigallia, da cui Dario Romano esce per approdare al PD, è stato un contenitore di cittadini e idee importante per la mia maggioranza e sarà profondamente rinnovata per le prossime elezioni, ma una lista civica da sola non può governare una città: può dare appoggio a una struttura politica come può essere un partito. Vedo nascere liste che rinnegano i partiti, con all’interno personaggi che si ‘inventano’ sindaci dalla sera alla mattina, senza alcuna comprovata competenza”.
“Alcuni di questi personaggi – incalza Mangialardi – addirittura rinnegano anche il loro passato politico, pur di presentarsi senza l’appoggio di alcun partito, ma mi auguro che le persone non dimentichino ciò che hanno rappresentato fino a prima di buttarsi in questa avventura pre-elettorale. Io non lo dimentico“.
Allo stesso modo Mangialardi fa capire che non dimenticherà di sicuro tutte le accuse che gli sono state mosse dopo l’alluvione, per la gestione dell’emergenza e per la modifica del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) tanto discussa.
“Seguo tutte le vicende legate all’alluvione, vedo gente che racconta la sua verità, un pezzo di verità che gli fa comodo, ma che non è tutta la verità. Perchè è vero che esiste una modifica del PAI con la mia firma, che vedo passare su tante slide che vengono mostrate, ma quello che non si dice è che quella firma è stata apposta su mandato del Consiglio Comunale.”
“In quel Consiglio Comunale, che non ratificò una decisione già presa, ma approvò le osservazioni al PAI, dandomi mandato di firmarle, in quanto Assessore all’Urbanistica, ci fu un solo voto contrario di Maurizio Belligoni (PRC). Il resto furono favorevoli o non ci furono perchè alcuni consiglieri uscirono dall’aula. Perchè chi siedeva sui banchi dell’opposizione (e alcuni vi siedono ancora oggi) non votò contro?“.
E poi, questa chiamata in "correità politica" dell'opposizione mi ricorda, fatte le debite differenze, il discorso autoassolutorio di Craxi nel '93 alla Camera: tutti responsabili, dunque nessun responsabile.
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