Usa, aziende preoccupate per il “black friday”
L’omicidio Michael Brown metterà in crisi uno degli appuntamenti più importanti per gli States?
Molti sanno che il quarto giovedì di ottobre è per gli americani il “Thanksgiving Day“, il giorno del ringraziamento. Pochi invece coloro che sanno cos’è il “Black Friday“, il venerdì nero, quel venerdì successivo al giorno del ringraziamento in cui, negli Stati Uniti, ha inizio il periodo di acquisti di fine anno, lo shopping natalizio.
Dal punto di vista economico il black friday ha un ruolo importante perché i negozi applicano sconti particolarmente alti sulle merci rendendo così il venerdì nero il giorno dell’anno in cui si effettuano più vendite in assoluto. Molte aziende americane lavorano mesi per prepararsi all’evento dopo il quale gli sconti sui prodotti iniziano a calare in maniera costante. Non sorprende, quindi, che per le industrie e per i negozi il risultato di questo giorno sia fondamentale per i bilanci annuali.
Quest’anno però l’evento rischia di essere un flop.
Il motivo si trova nella morte del giovane ragazzo di colore Michael Brown (verificatosi a Ferguson il 9 agosto 2014), ucciso da un poliziotto di nome Darren Wilson il quale il 25/11/14 non è stato incriminato dell’atto. Questa sentenza del gran giurì ha scatenato una serie di rivolte negli USA che hanno spinto persone comuni e star (come Russel Simmons e Kat Graham) a boicottare il Black Friday come forma di protesta. Numerosi sono gli aderenti a questa iniziativa che si sta diffondendo su i social network.
Se davvero, per protesta, i consumatori non si recheranno nei negozi durante la giornata del 28 novembre sui mercati americani ci saranno importanti ripercussioni.
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