Dall’Associazione Culturale La Fenice, un ricordo di Renato Sellani
"Un amico di Senigallia, che ha suonato con i più grandi jazzisti e valorizzato la canzone italiana"
Giunge notizia della scomparsa di Renato Sellani nella sua Milano, città dove aveva scelto di vivere ormai da molti anni.
L’Associazione Culturale La Fenice ha avuto sempre un ottimo rapporto di amicizia e di stima con il pianista che ha tenuto molti concerti a Senigallia per l’Associazione e per il Comune.
E’ rimasto sempre attivo; nonostante l’età avanzata suonava continuamente sia da solo che con piccoli complessi e anche quest’anno era tornato a Senigallia, chiamato dai commercianti del Foro Annonario.
Suoi compagni abituali con i quali gradiva suonare erano Gianni Basso (scomparso da qualche tempo) al clarinetto, Massimo Manzi alla batteria e Massimo Moriconi al basso.
Il merito principale di Renato è stato, oltre a quello di aver suonato con i più grandi jazzisti (da Chet Baker, a Phil Wood, a Lee Konitz…) di aver valorizzato la canzone italiana trasformando con le sue raffinate ed eleganti elaborazioni delle semplici canzonette in ricercati brani jazz.
Importanti nella storia della musica moderna le sue interpretazioni di George Gershwin e Cole Porter.
Renato ha avuto un posto importante nel teatro scrivendo, fra l’altro le musiche di scena per Samuel Beckett e Bertold Brecht. A questo proposito ci raccontava le scherzose diatribe con Tino Buazzelli, suo grande amico, che nell’interpretare “Puntila e il suo servo Matti” di Brecht se lo era portato dietro con la compagnia in giro per l’Italia e lo faceva suonare in scena.
Ragione della diatriba era che Renato per la sua doppia veste di autore delle musiche e di attore prendeva uno stipendio superiore a quello di Buazzelli protagonista e fulcro della Compagnia.
L’Associazione lo ricorda con affetto, come amico di Senigallia, città che non ha mai dimenticato e dove tornava sempre volentieri, e come grande musicista che avrà un posto rilevante nella storia del Jazz italiano.
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