Sulla strada di Santiago de Compostela Part 2 – FOTO
Da Sarria ad Arzúa: il resoconto delle prime tappe tra 'Horreos' e 'Bocadillos'
Con la seconda puntata di questo piccolo reportage sulla strada di Santiago inizia il cammino vero e proprio. Lasciatici alla spalle le incombenze logistiche (vedi preparazione dell’equipaggiamento) e quelle burocratiche (un documento d’identità e soprattutto il ‘Credencial’, vale a dire il documento ufficiale che vi permette di poter essere ospitati per una notte nei vari “albergue” che proprio in virtù del vostro stato di pellegrino costeranno orientativamente 10 euro a notte) siamo pronti a partire.
Come già anticipato nella prima puntata, l’esperienza che vi sto raccontando è stato un ‘cammino light’ : ovvero solamente gli ultimi 100 chilometri canonici necessari per ottenere il diploma che, una volta giunti alla meta, attesta il vostro percorso.
Per arrivare a Sarria, la città dove ho iniziato il mio Cammino, sono atterrato a Madrid: numerose sono le compagnie low cost che collegano la capitale spagnola al nostro paese (vedi Ryanair o Easyjet.); da Madrid un treno in circa 6 ore vi porterà in Galizia, pronti per la vostra avventura. Due sono i treni giornalieri che collegano la città madrilena alla Galizia: uno notturno ed un altro diurno in partenza intorno alle 12. Tutte le informazioni sono controllabili sul sito www.renfe.com.
Numerosi pellegrini incontrati hanno detto di aver raggiunto via aereo direttamente Santiago per poi tornare a ritroso fino alla città di partenza tramite bus o taxi. Ipotesi, quest’ultima, che mi sento di sconsigliare: vedere già il ‘traguardo’ ha, a mio avviso, degli effetti ‘demotivanti’ e vi potrebbe rovinare parte della ‘sorpresa’ una volta arrivati di fronte alla Cattedrale. A voi la scelta.
Ho deciso di suddividere in 5 tappe la distanza che mi separava da Santiago percorrendo mediamente 25 chilometri al giorno e facendo tappa nelle seguenti città: oltre che nella già citata Sarria, ho raggiunto Portomarin, Palas de Rei, Arzúa, Pedrouzo e appunto Santiago de Compostela. I paesi in cui fare tappa sono secondo me i più meritevoli lungo questo tragitto e mi hanno permesso di percorrere distanze più che accettabili a livello giornaliero ma è giusto specificare che sarete liberi di suddividere il viaggio in tappe alternative e prendervela anche più comoda. Libertà che non si potranno concedere coloro che inizieranno il Cammino dai Pirenei: i rifugi intermedi tra le prime tappe sono molto pochi.
E’ ora di metterci in cammino. Dopo aver pernottato in un ostello a Sarria ed avere (qui trovate l’elenco di alcune strutture che accolgono pellegrini a cifre modiche) messo il mio primo storico sello sulla Credencial, si inizia a fare sul serio. Mi metto in marcia verso le 6.30. I lati positivi della levataccia sono svariati: a livello climatico camminare con il fresco della mattina rappresenta la condizione ideale e le luci dell’aurora unite alla nebbia che qua chiamano bruma, rappresentano una gioia per gli occhi. Non annoverando tra le mie qualità un senso dell’orientamento fuori dal comune, una delle mie domande ricorrenti prima di partire era: ‘Quante volte mi perderò?’. Preoccupazione non fondata: il percorso è disseminato di frecce gialle e pietre miliari che, nonostante i (miei) tentativi di andare fuori rotta, vi tratterranno sulla ‘giusta via’. Il trekking inizia all’altezza del convento della Magdalena, vi troverete a costeggiare un piccolo camposanto di paese che vi accompagnerà fino al ponte medioevale di Ponte Áspera; da lì sarete immersi in castagneti, campi di grano, sentieri e vi troverete a mutare scenario con una certa costanza: arrivati a Peruscalo potrete ammirare alcuni Horreos (caratteristiche costruzioni rurali per la conservazione del mais e di altri cereali). Dopo aver attraversato paesini rurali quali Xisto del Camino, Leimán, Pana, Peruscallo, Cortiñas, Lavandeira, Casal, Brea, Morgade, dove c’è solo una casa, Ferreiros e Mirallos, potrete cantare vittoria quando all’orizzonte vi si staglierà davanti una scalinata di pietra ricostruita su uno degli archi del vecchio ponte romano-medievale: siete arrivati a Portmarin e la prima tappa è conclusa. Dopo aver trovato un alloggio, esservi riposati e ristorati, vale la pena fare un giro per il paesino, tra i più graziosi lungo il Cammino.
Portomarin – Palas de Rei (24 km)
Non prima di una lauta colazione ci si rimette in marcia: dopo il primo giorno avrete già fraternizzato con diversi pellegrini. Uno degli aspetti più belli di questa esperienza è proprio quello della fratellanza e l’estrema eterogeneità del ventaglio umano con cui percorrerete tratti di percorso. Tanti spagnoli ma anche americani, inglesi e naturalmente numerosi Italiani. Che voi siate in gruppo o da soli sappiate che tra i pellegrini esiste una solidarietà tacita fatta di sorrisi e chiacchiere; solidarietà che vi verrà dimostrata anche dagli austeri galiziani che, nonostante siano notoriamente famosi per la loro scarsa inclinazione verso i forestieri, non vi negheranno un sorriso ed un “Buen camino!”. Tra i paesi degni di nota che attraverserete in questa tappa vale la pena ricordare Ventas de Narón, importante enclave nell’epoca medievale, Prebisa e Lameiros, dove si può sostare per visitare la Cappella di San Marco. L’itinerario avanza ed entra a Ligonde, paese in cui si fermarono nel loro pellegrinaggio Carlo V e Filippo II nel 1520, e dove – a ricordo di questo passaggio – è piantata a terra una semplice croce di pietra. Si può visitare anche la Chiesa di Santiago con il suo antico cimitero dei pellegrini. Si continua il percorso verso Portos, dove il pellegrino può lasciare per un momento l’itinerario principale ed avvicinarsi a Vilar de Donas, paesino in cui è possibile ammirare un maestoso tempio romanico con pitture gotiche del secolo XVI e soprattutto approfittare per fare una lauta colazione a base di Bocadillos, a prezzi (molto) modici. Qualche folcloristico galiziano sarà ben lieto di darvi un intero sfilatino con frittata, prosciutto o – se preferite la variante ittica – alici, pomodori e cipolla. Che voi siate o meno delle buone forchette, è un esperienza culinaria che vale la pena provare e che gusterete ancora di più dopo esservi lasciati alla spalle svariati chilometri. Unico contro: rimettersi in marcia con uno sfilatino sullo stomaco accompagnato dall’immancabile cervesa, sarà un tantino macchinoso. Ripreso il Cammino principale, si attraversano Lastedo e Valos prima di giungere a Palas de Rei, meta della tappa. Buon ristoro.
Nella prossima puntata proseguiremo verso Arzúa e Pedrouzo, fino all’arrivo a Santiago de Compostela ed i tempi supplementari a Finisterre.
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