Senigallia, si dimette il vicepresidente del Consiglio per solidarietà a Cameruccio
Cicconi Massi: "Non posso sedere allo stesso tavolo con chi tocca un livello umano e politico così basso"
Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da Vice Presidente del Consiglio Comunale per non sedere più nella Conferenza dei Capigruppo ed esprimere così la mia solidarietà all’amico vero e collega di gruppo consiliare, Gabriele Cameruccio.
Non posso accettare di partecipare alle riunioni del massimo organismo gestionale del Consiglio Comunale con i signori capigruppo della maggioranza consiliare che si sono abbassati al livello dei peggiori giustizialisti, denunciando al pubblico ludibrio ed alla gogna mediatica un fatto oltretutto pubblico, ma con il chiaro intento di screditare in primo luogo la persona e poi il politico Cameruccio.
L’errore del consigliere è stato quello di apporre una firma di autenticazione alle sottoscrizioni di una lista elettorale, lista che oltretutto non si è nemmeno potuta presentare alle elezioni politiche del 2013, tra le quali firme, una è risultata falsa.
Un errore, una leggerezza assolutamente compiuta in totale buona fede, che Cameruccio sta pagando con una condanna dell’autorità giudiziaria e che ha accettato nell’assoluto rispetto della decisione, confermando lo stile che lo ha sempre contraddistinto.
Un comportamento assolutamente slegato dalle vicende amministrative cittadine, ma che attiene esclusivamente alla posizione del consigliere Cameruccio come autenticatore di firme elettorali.
Ed ecco che oggi la maggioranza, nascondendosi dietro un vigliacco anonimato, pugnala alle spalle Cameruccio, buttandolo in pasto alla “pubblica vergogna” ed adducendo motivazioni assolutamente pretestuose.
Vergognatevi! Ho assistito io stesso alle smancerie di solidarietà espresse in sede privata dai sepolcri imbiancati della maggioranza proprio nelle stesse ore in cui veniva servita sul piatto d’argento una vendetta politicamente ignobile e umanamente deprecabile.
Nessuno ha tenuto celata la notizia emersa dalla stampa, tantomeno il consigliere Cameruccio: forse i compagni del Tribunale del Popolo esigevano che il consigliere si presentasse con la cenere in capo, o attaccarsi un cartello stile Repubblica Popolare Cinese d’epoca maoista, realtà che forse alcuni consiglieri della maggioranza rimpiangono.
Non posso essere il Vice Presidente di un consiglio comunale che tocca un livello umano e politico così basso, non posso sedere allo stesso tavolo con signori capigruppo che hanno scritto di loro pugno un così vile comunicato.
Prendiamo atto che la campagna elettorale è quindi entrata nel vivo e che sono state messe al bando ogni forma di fair play e di rispetto umano.
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