Senigallia: c’era una volta la…Democrazia!
"Si decide il più delle volte nelle riunioni di maggioranza che sono di fatto incontri privati"
Potremmo dire che il ragionamento di Mangialardisul bilancio è stato tanto astioso e maligno da somigliare ai discorsi della matrigna di Cenerentola, che prima costringe la fanciulla a vestirsi di stracci e poi la disprezza perché sporca e cenciosa, facendola pure deridere dalle sorellastre.
La situazione dell’opposizione venutasi a creare in Consiglio, infatti, non è tanto dissimile alla condizione di Cenerentola. Da tempo infatti esiste una sorta di sequestro del dibattito e soprattutto delle decisioni, che vengono assunte fuori dalla istituzione consiliare e portate in Commissione prima e in Consiglio poi solo per assolvere ai passaggi formali previsti dalla legge e al voto di ratifica.
Si decide il più delle volte nella riunioni di maggioranza, che, è bene ricordarlo, sono incontri privati, e talvolta anche il passaggio in maggioranza è già una prima ratifica di decisioni assunte in pochi, con l’assistenza dei dirigenti, esperti di nomina politica.
Il Consiglio arriva per ultimo: qualche intervento della maggioranza per giustificare pubblicamente le scelte adottate e poi il voto. Nessun vero dibattito, nessuna ricerca libera e condivisa delle soluzioni praticabili, nessuna possibilità che le proposte dell’opposizione vengano non dico accolte, ma almeno valutate e approfondite (mai successo in 4 anni).
La dialettica tra maggioranza e opposizione appartiene al passato e le varie pratiche, sempre più specialistiche e complesse tanto da richiedere anche mesi per essere istruite dagli uffici sotto la supervisione (ma non sempre) degli assessori, sono presentate all’ultimo minuto, al minimo sindacale di approfondimento (un lavoro di mesi ci è stato presentato in pochissimi giorni), e poi votate.
Anche per questi motivi, bisogna anche dire che le parole usate da Mangialardi, per l’astio, il disprezzo e il risentimento che contengono, non sono parole da sindaco, il quale, pur non condividendo l’opposizione, mai dovrebbe essere oltraggioso verso la minoranza, che contribuisce insieme alla maggioranza alla rappresentanza democratica dei cittadini.
Con un marcato tono autoritario, riferendosi ad alcuni consiglieri di opposizione, Mangialardi parla addirittura di immoralità e di ammutinamento, cosa che equivale alla messa al bando, morale e civile, di chi non la pensa come lui, come se si trattasse di persone prive di dignità alcuna, sottouomini… Del resto, se chi detiene il potere politico si riserva pure la facoltà di stabilire cos’è morale …
Forse, però, tanto astio è indice di insicurezza e ammissione di debolezza. Nelle stesse righe, ancora una volta come la matrigna di Cenerentola che esalta invano le sue figlie piuttosto bruttine, Mangialardi autoproclama se stesso e la sua maggioranza come unici rappresentanti della cittadinanza!
A quando le liste di proscrizione? Ma, come tutti sanno, coloro che lodano se stessi (rivelando così il proprio cattivo gusto) di fatto ammettono di aver bisogno di rimediare al proprio isolamento, rivolgendosi da soli quegli apprezzamenti che non ricevono da chi li circonda (ancora una volta, come in quella fiaba).
da Roberto Mancini e Paolo Battisti (Lista Partecipazione)
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/GruppoPartecipazioneSenigallia
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