Barche in difficoltà con le manovre nel porto di Senigallia
La sabbia depositata all'imboccatura ha ridotto il pescaggio massimo per l'entrata e l'uscita a 2 metri
Sono diverse le imbarcazioni che hanno avuto recentemente alcune difficoltà durante le manovre di entrata e uscita dal porto di Senigallia. E questo a causa di un fenomeno di insabbiamento dell’imboccatura che ha, di fatto, ridotto la quota dei fondali lungo la linea mediana di 2,5 metri e, in alcuni punti, fino a 2,1 mt.
La Capitaneria di Porto di Senigallia ha dunque diffuso un’ordinanza (la n. 85/2014, emessa dalla Capitaneria di Ancona, SCARICALA in pdf), in cui si prendono provvedimenti decisi: è consentito il transito attraverso l’imboccatura del porto alle sole unità il cui pescaggio non superi i 2 metri.
I rilievi batimetrici effettuati dalla Geomarine S.r.l., su incarico del Comune di Senigallia, dal 22 maggio al 6 giugno 2014 (dunque in seguito al versamento in mare di tonnellate di acqua e fango per l’alluvione del 3 maggio scorso), avevano accertato la presenza di bassi fondali, specialmente in prossimità dell’imboccatura, evidenziando una profondità lungo la linea mediana di 2,5 mt.
Ulteriori accertamenti, questa volta effettuati dal personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Senigallia, in situazione di bassa marea, hanno permesso di accertare addirittura una riduzione dei fondali in prossimità dell’imboccatura del porto di Senigallia e precisamente all’altezza del fanale Verde, dove i valori sono scesi fino a 2,10 mt.
Pertanto, oltre al provvedimento emesso per garantire la sicurezza, è stata anche disposta la sanzione amministrativa di 1032 euro.
pensavo che questo problema fosse risolto. Mi viene il dubbio che quando il nuovo porto è stato progettato, non si è pensato al movimento delle correnti. Morale, prima o poi le magagne escono fuori.
Leonardo Maria Conti
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