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Le Marche intensificano i progetti contro l’abbandono scolastico

Un fenomeno che, nella regione di Leopardi e altri grandi della cultura, supera il 20%

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Banchi di scuola, classe, aula scolastica

Un progetto per contrastare l’abbandono scolastico, fenomeno in crescita anche nelle Marche. L’argomento è stato al centro dell’attenzione di un incontro che ha visto la partecipazione dell’Ombudsman regionale, Italo Tanoni, e del Procuratore per i minorenni, Vincenzo Venezia, promotori dell’iniziativa, nonché di alcuni rappresentanti degli assessorati regionali alla pubblica istruzione e alle politiche sociali.

Il problema della dispersione scolastica e degli abbandoni – ha sottolineato Tanoni – rappresenta la cartina al tornasole per quanto concerne una verifica diretta delle politiche a tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In tal senso, la Regione Marche si sta muovendo già da tempo e rimane in prima fila attraverso le iniziative messe in campo per arginare un fenomeno, che attualmente coinvolge il 21,1% della popolazione scolastica, vale a dire 12.369 studenti degli istituti superiori. Percentuale che rimane sotto la media nazionale, ma che è sempre più in crescita e va doverosamente arginata“.

Un fenomeno, come evidenziato dal Procuratore Vincenzo Venezia, che in alcuni casi ha anche derive in ambito giudiziario, con conseguenze non accettabili per una società attenta alle esigenze ed ai percorsi delle nuove generazioni. Il progetto “Contrasto all’abbandono scolastico” sta a rappresentare “la volontà delle istituzioni – come specificato dall’Ombudsman – di promuovere interventi e azioni d’aiuto nei confronti dei ragazzi in difficoltà e delle scuole che, più di altre, sono esposte al fenomeno“.

Tra le stesse azioni ipotizzate, il mantenimento del tavolo di lavoro e confronto già costituito, prevedendo anche la partecipazione dell’assessorato ai servizi sociali della Regine Marche – Centro di mediazione dei conflitti; la realizzazioni di protocolli e convenzioni con le istituzioni coinvolte e le scuole; l’attivazione, in collaborazione con l’assessorato all’istruzione, del progetto “Scuole aperte” e, nelle aree e negli istituti a rischio, dei tavoli
interistituzionali; l’individuazione di appropriati interventi di mediazione scolastica.

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