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Corsi e ricorsi storici di scandali e delitti, in un’Italia tra innocentisti e colpevolisti…

Alcuni si raccomandano, cristianamente, di non fare nè nomi, nè cognomi dei rei, fino alla morte di questi...

Casi di cronaca nera in Italia

Si perché tanto arriva prima la morte, che la sentenza di terzo grado, in un Tribunale italiano.

Ho letto in questi giorni, in occasione di eventi delinquenziali bagnati e non, sia dal sangue umano, che da quello di rapa D.O.C. di certe teste di faccendieri, politici, imprenditori, vestite con abiti civili o in divise gallonate fuori ordinanza, si è aperto una specie “Forum” su quello che sia più lecito se l’ alzare un pollice bonario oppure accusatorio, rivolgendolo verso il basso, prima di una sentenza togata.

Comunque mai e poi mai rivelare  nomi e foto dei presunti peccatori prima della sentenza. Altri la pensano in maniera diametralmente opposta.

Essendo completamente digiuno in materia giuridica, non mi permetto di contestare i Principi del Foro che si sono espressi in tale materia. Logicamente a quelli di professione e non certo quelli della domenica che si auto eleggono ad avvocati, giudici, economisti, finanzieri ecc. ecc. e visto che siamo in clima di Campionati del mondo, concludo con a Commissari Tecnici. E, mi si creda non lo dico con tono ironico, nei confronti dei primi, seri professionisti, ma proprio perché non saprei a chi dare ragione. Si perché è bello ed interessante leggere e ragionare su quanto affermano, nel constatare che anche tra loro c’è chi non la pensa allo stesso modo. Un po’ come per gli Economisti di questi tempi. Ognuno di loro hanno certezze per risollevarci, negli incontri salottieri in TV, mentre noi sprofondiamo, bevendo quello che ci raccontano, sempre più nella melma. Se avevamo capito poco prima delle “Europee” circa la funzione, il valore, le potenzialità, le carenze, i rischi dell’€, oggi non ce ne siamo ancora fatti ugualmente un’idea e forse quella che avevamo è solo più fumosa e confusa.

Ho letto che molte delle colpe sono rivolte alla stampa, ai giornalisti, che ci creano su per giorni articoli in prima pagina che fanno “vendere”. Che scendono in particolari sempre più scabrosi,  con foto definite sempre esclusive con la finalità ultima di sbattere il “mostro”, qualunque sia il crimine a lui imputato, in prima pagina. E questo sono in molti a dire che: “No, così non si fa… non è giusto!”.

Quello che non si fa mai riferimento è che si dovrebbe pubblicare, per dovere di cronaca, d’informazione, per un servizio pubblico, nomi, cognomi e foto (senza arrivare all’esasperazione del particolare!) e con la stessa evidenza, e con la stessa frequenza della prima pubblicazione del caso, la smentita qualora ne fosse dimostrata l’innocenza. Questa credo che sarebbe un’informazione corretta. Per 10 gg. ho sbattuto un “mostro” innocente in prima pagina ed ora per 10 gg. dovrò sbattercelo con le scuse dichiarando la sua innocenza e con la stessa evidenza. Sono convinto che ci sarebbe un’autoregolamentazione.

Ma ritornando all’argomento di partenza, mi son detto, ma tutti questi scandali, tutto questo malcostume, tutta questa delinquenza è frutto di questo periodo o c’è sempre stata. Allora solo risalito agli albori della nascita della nostra Repubblica per arrivare ai giorni nostri. Ve lo dico subito. Non è certo incorraggiante.

Ma credo che a tutti stiano bene le cose come stanno, perché è andata sempre così!! Principalmente in politica. Sono andato un po’ a documentarmi ed ecco alcuni ricorsi storici.

Comincio allora con subito dopo il post guerra. Dove la miseria, era come quella di oggi, solamente era colorata di rosei sogni, di un futuro certamente migliore delle bombe e delle fucilazioni. Ma giusto il tempo di riprendersi, che i nostri Amministratori-Politici, anche loro dichiaratamente già da allora, non tutti uguali, già studiavano però come arricchirsi, elargendo, quella volta, anche qualche mollica al popolo. Ad agosto del 1950 veniva alla luce la famosa o la famigerata, scegliete il l’aggettivo che più preferite, Cassa del Mezzogiorno  che, era una battuta dei tempi di allora, sembra che alle 11 fosse già chiusa, perché con le  casse vuote. Ed è con essa che  nascono così le fondamenta per i primi futuri scandali all’italiana di cui si sono fatti, sempre giustamente o meno i nomi, ma non tanto perché fossero additati quali rei prima del processo, ma perché poi sono quasi sempre ritornati, chi più chi meno, nel riciclo della politica.
Mamma Politica vuole bene a tutti e non ripudia nessuno!

E’ invece del marzo del 1953 la legge elettorale che venne chiamata chissà il perché “legge truffa”. Che oggi mi ricorda qualche cosa e qualche nome… Che sia un ricorso della storia politica?

11 Aprile 1953. Omicidio di Wilma Montesi . Occasione che porta a parlare di una specie di primordio di cene eleganti con aperitivi a base di coca, antipasti a base si salmi di Montagna e frittatine con le uova di Piccioni. Vi partecipavano solo nomi illustri, politici e parenti di politici. Anche questo porta ci avvicina ai giorni nostri. Furono tutti assolti nel 1957, ma poi di nuovo arrestati, alcuni, si dice, per fini politici, affinché il genitore di qualcuno, è il caso di dirlo, ci perdesse su le piume delle sue ali politiche, facendo si che lo costrinsero a volare sempre più basso fino a toccare le dimissioni, atto concesso solo a dei comuni mortali. Come le pugnalate di Bruto a Cesare o fatti a noi più vicini.

27 ottobre del 1962, casualmente Enrico Mattei fondatore dell’ENI, pista i piedi delle non meglio identificate “sette sorelle” (che siano quelle del film 7sorelle per 7fratelli??) ha un incidente aereo in cui perde la vita. Senza spiegare che tipo fosse Mattei è rimasta nella storia una sua frase che se non vado errato suonava più o meno così :” Io uso i partiti come i taxi. Li chiamo quando ne ho bisogno e perché mi portino dove voglio. Poi, arrivato, scendo e pago la corsa”. Chissà che cosa avrà voluto dire?

Anni 1974-1975 si parla di scandalo dei petroli e del caso Sindona. I petroli venivano rincarati del prezzo concordemente tra partiti al governo e industrie petrolifere. Con Sindona si parla invece di io do dei soldi a te e tu “partito” fai un favore a me. (ma guai a fare nomi e sigle…salvo che non siano morti) Infatti con Sindona si sistema il tutto con un caffè….corretto al cianuro. Ah, ma allora posso anche  dire DC, visto che è defunta anch’essa. O almeno fanno credere!

Gli anni ’70 hanno diversi scandali oramai passati nel dimenticatoio come il rapporto PIKE in cui si viene a scoprire che alcuni partiti erano foraggiati dalla CIA. Dire “Alcuni” è un puro eufemismo.

O quello della LOCHKEED   che per vendere i suoi Hercules 130 all’Italia, il suo presidente “finanziò” con 3 miliardi delle allora vecchie lire molti politici e “pezzi grossi”. Ma i nomi no, siamo buoni. L’essenziale è ricordare la storia, affermano i buonisti,  e fare in modo che certi fatti non abbiano più a ripetersi. Almeno loro sperano!

Nel 1976 abbiamo il terremoto dell’Irpinia con 925 morti ed oltre 50 mila senza tetto.
Nel 1980 un nuovo sisma ancora più violento del precedente di 4 anni prima, colpisce sempre queste zone, e lo dico ironicamente, ma con un profondo rispetto per chi subì perdite e danni, non causò poi più di tanto altre rovine, dal  momento che nei 4 anni precedenti nulla si era fatto, ed ancor oggi sono in tanti a vivere in quelle baracche di 30 anni fa. Mi ricorda, ma solo appena, appena eh, L’Aquila e qualche nome celebre di oggi !! Ma quanti corsi e ricorsi nella storia politica italiana  degli scandali e delitti!

Un nuovo scandalo petrolifero  (siamo nel 1980 e si parla di soli 2.000 miliardi delle vecchie lire), strano ma sembra che l’olio, malgrado l’acqua abbia un peso specifico superiore, riesca a falla galleggiare. Ma  l’Oil si sa, lubrifica le ruote e gli ingranaggi di qualsiasi marchingegno, figuriamoci i personaggi, che macchine non sono, ma posseggono braccia sempre in movimento pronte ad arraffare. E guarda che fatalmente ad essere coinvolti, ma guarda tu la casualità !, ad “ungersi” le mani sono ancora una volta politici, faccendieri  e schegge impazzite della GdF. Si della GdF. Anche qui, a quel che sembra, nulla di nuovo sotto il sole. Allora si fecero dei nomi, ma io non voglio crederci e mi astengo dallo scriverli.

Poi a Giugno del 1983 trovano un banchiere impiccato sotto un ponte a Londra, mettendo così a tacere definitivamente le voci di popolo, che ci fossero legami “aumm aumm” tra costui e la banca Vaticana. Ma io non ci credo!! Ma strada facendo il mondo della politica si è fatto sempre più vicino al mondo della finanza, dell’economia, dell’industria, fino a diventarne un tutt’uno, ma anche dove il primo che “sgarra” è fuori dai giochi.

E da questo momento si susseguono le morti di Raul Gardini, industriale della chimica, che preferisce il suicidio all’onta delle migliaia di miliardi di lire di debito ed agli arresti.  Poi fa seguito  l’inchiesta di “Mani Pulite” con  tutti gli arresti che ne deriveranno e le morti celebri di Della Chiesa, Falcone e Borsellino. Sembrava che l’Italia, con il pool di mani pulite avesse ritrovato la strada per diventare uno Stato quasi “Pulito” : Andreotti viene indagato, Craxi preferisce l’ “esilio” in Tunisia. Ma è solo una pia illusione. Fatte le leggi trovato l’inganno per raggirarle. Del resto che ci stanno a fare i commi, i legislatori, i politici ed i Principi del Foro per analizzarli e superare quelle righe che danno fastidio. Ed infatti ecco che chi invece vengono messi sulla graticola sono proprio i giudici di “mani pulite”. Un po’ quello che avviene anche ai giorni nostri. O no?

E si arriva ai giorni nostri con gli scandali dell’Alitalia (al plurale!!), quelle dei MPS (al plurale!), delle Banche (anche queste più di una!), delle SLOT machine, del MOSE, dell’EXPO. E vorrete scusarmi se la memoria, con l’età, comincia ad abbandonarmi…

Però in 70 anni, perdurando questa tipologia di luridume politico, non dovremmo fare nomi, dovremmo dire che ci sono state si delle ruberie, ma che la Magistratura sta indagando e che sempre se il reato non cadrà in prescrizione, tra 15/20 anni conosceremo i nomi ed i volti dei colpevoli che attualmente godono del privilegio degli arresti domiciliari. Magari a costoro si farà anche un processo a porte chiuse per tutelare giustamente, la privacy dell’imputato. Ma allora per colui che ruba una mela ci sono le stesse speranze di un medesimo trattamento?

Ma oltre la gravità dei reati in per se stesso, quello che mi lascia perplesso (oserei dire scandalizzato, indignato!) è che la domanda che ci formuliamo non è quella dei motivi per cui “si ruba”, si “delinque”, si “corrompe”, si uccide, si “sevizia” senza neppure seguire quel codice d’onore (?) comportamentale che una volta avevano i delinquenti mafiosi, camorristi : le donne ed i bambini non si toccano. Oggi, più che mai, il fine giustifica i mezzi. Non ci accontenta neppure del poco, ma si pretende con un perbenismo da voltastomaco che non si facciano i nomi dei ladri, dei corrotti, dei corruttori, degli omicidi, dei parricidi, degli uxoricidi. Perché, si afferma, che non si è ladri, neppure con il topo in bocca, fintanto che un giudice non ti reputi colpevole, ma attenzione poi, solo al terzo grado di giudizio. Salvo che nel frattempo il reato non sia caduto in prescrizione, visto i tempi che la Magistratura, come ho già detto, per carenze organizzative, è costretta a non poter rispettare. Carenze che lo Stato si guarda bene di far fronte, perché, perché, perché… Io comincio a pensare, perché allo Stato fa comodo così.

E gli episodi di cronaca nera rispecchiano uno Stato inadeguato, dove il senso civico fa acqua da tutte le parti. O meglio l’ha sempre fatta e continua a farla, perché l’Educazione, quella vera che nasce dalla buona famiglia e da una scuola preparata è stata sempre sotto valutata. Perché più il popolo è ignorante è più è un bue che lavora e non si ribella e non crea problemi.

Anche qui abbiamo scie di sangue che solo con parole di retorica del giorno dopo si cerca di far fronte. Ed allora ecco che possiamo ricordare come il 29 novembre del 1946 l’Italia fu scossa da un terribile caso di cronaca nera: «la belva di San Gregorio», dove una donna uccide la moglie e i tre figli dell’amante ed ancora buttati alla rinfusa come mi tornano a mente abbiamo i delitti della “Uno Bianca” o quelli della “Banda della Magliana” oppure quelli del Brenta, o chi non ricorda il  Mostro di Firenze ? e da non  dimenticare “Il massacro del Circeo” ed ancora l’Omicidio dell’OlgiataIl delitto di via Poma e perché no quello di CogneLa strage di Erba,  l’Omicidio di Garlasco, quello dell’inglesina a Perugia, potrei continuare, ma quelli di questi giorni ed il caso di Yara, potrebbe mettere un punto qui.

Ma, anche qui, se è vero che l’esame del DNA è sicuro al 99,999987% ed idem per le impronte digitali, perché non prevediamo e non operiamo ad una schedatura il giorno stesso della nascita come lo si fa con il codice fiscale. Ricordo come oggi, quando sono sceso nella nurse ed ho visto mia nipote che sotto la culla termica, dopo neppure un’ora dall’aver visto la luce, aveva impostato sul cartellino oltre al nome e cognome il codice fiscale.

Anche questa se vogliamo è una schedatura di carattere amministrativo, ma sempre di schedatura si tratta. Come per il fisco questo è una registrazione lecita, per la sicurezza è invece schedatura? Una persona che nella vita futura si comporterà correttamente non credo debba avere alcun timore, se invece vorrà commettere reati, saprà a prescindere di essere controllato. Ma dove sta il problema. Male non fare, timore non avere. Ed allora tutte le altre forme di schedatura a cui involontariamente siamo sottoposti in rete? Perché anche in questi casi i Principi del Foro non fanno ascoltare le loro autorevoli voci… ma per una sola volta, fino in fondo !!

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