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GIS: “Serve sostegno a imprese di Senigallia e Valmisa colpite da alluvione”

Il Presidente del Gruppo, Enrico Giacomelli scrive a Governatore Spacca e a Parlamentari delle Marche

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Interno della Senamek -Vallone

Il presidente del GIS, Gruppo Imprenditori Senigalliesi, dott. Enrico Giacomelli, ha trasmesso al presidente della Giunta Regionale Gian Mario Spacca e, per conoscenza, a tutti i Parlamentari delle Marche e al sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi una lettera aperta con la quale sollecita il Governatore Spacca a farsi parte attiva presso tutti gli eletti della regione alla Camera e al Senato perché diano forma a una serie di misure di aiuto alle imprese senigalliesi e a quelle del comprensorio del Misa e del Nevola, duramente colpite dalla alluvione di inizio maggio.

Già alla fine del mese di maggio, in un convegno promosso al Senbhotel, ed onorato -scrive Giacomelli- dalla presenza del commissario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande, dell’assessore regionale Giannini e del sindaco Mangialardi, gli imprenditori senigalliesi avevano esposto ai rappresentanti delle istituzioni lo stato del settore produttivo locale, nel quale si annovera una molteplicità di aziende messe in ginocchio dal disastro naturale abbattutosi sulla città e sul suo circondario. Adesso, scrive Giacomelli rivolgendosi a Spacca, è essenziale stringere i tempi su una molteplicità di fronti.

Tra le esigenze per le quali Enrico Giacomelli chiede al presidente Spacca di attivarsi, la “definizione della pratica per il riconoscimento dello stato d’emergenza” e l’emanazione in tempi brevi del Decreto della Protezione Civile per far sì che siano messi a disposizione delle imprese della zona una serie di strumenti essenziali.

Giacomelli chiede, in particolare, interventi per il ristoro del danno da fermo produttivo, per il “ripristino delle strutture e degli opifici gravemente danneggiati”, degli impianti, macchinari ed attrezzature che hanno subito danni o la cui funzionalità è stata “totalmente o parzialmente compromessa”, per il ripristino delle scorte di materie prime, semilavorati, prodotti finiti che hanno subìto danni, o sono stati irrimediabilmente distrutti o perduti.

Sollecita inoltre, per le imprese colpite sia direttamente che indirettamente dal disastro, “la sospensione degli adempimenti tributari e contributivi, una moratoria su mutui, leasing o altre forme di finanziamento il cui peso -afferma- non è, in questa fase, sostenibile da parte di chi deve adesso destinare risorse ed energie per riaprire gli opifici chiusi, ridare il lavoro a chi l’ha perso, riprendere l’attività produttiva interrotta o fortemente ridotta a causa di un disastro della portata di quello che ha attinto Senigallia e i centri della sua cintura. Il sacrificio personale non ci spaventa, ma mai come ora il sostegno delle istituzioni è necessario”…

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