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Programma regionale dei Fondi Europei: oltre 1 miliardo di risorse per le Marche

Spacca: "Le procedure per l’utilizzo delle risorse saranno semplificate in ogni settore"

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Fondi Europei

La giunta regionale ha approvato il programma regionale operativo per il Fondo europeo di sviluppo regionale, per il Fondo sociale europeo e  il Programma di sviluppo rurale. Le risorse per le Marche in totale ammontano ad oltre un miliardo di euro.

Grazie alle ottime performance nell’utilizzo delle risorse ottenute nel periodo 2007/2013 pari a 100%, la Regione per il periodo di programmazione  2014/2020 ha ottenuto un incremento del +10% dei fondi rispetto alla programmazione passata.

La giunta ha lavorato in modo integrato e con un’unica strategia su cui ha indirizzato i tre assi di finanziamento – ha affermato il presidente della Regione Gian Mario Spacca –. Il tema  fondamentale è la competitività, declinata con l’innovazione e l’imprenditorialità attraverso la ricerca, e l’internazionalizzazione a sostegno del sistema di pmi che caratterizza il nostro tessuto imprenditoriale. Obiettivo prioritario di questa Regione è infatti difendere in modo attivo l’economia reale e quindi la manifattura. Una visione che richiama la funzione delle risorse umane, per migliorare le performance e la competitività e per non disperdere le conoscenze soprattutto degli anziani, in coerenza con i progetti relativi alla longevità attiva. Altra priorità, l’aggregazione tra imprese e tra soggetti che operano nei mercati, da realizzare attraverso la costruzione di filiere per superare il limite dimensionale. L’attenzione al mercato però non si concentra solo sulla produzione, ma anche sull’interpretazione delle strategie di marketing e nelle piattaforme logistiche che garantiscono una presenza internazionale alle imprese marchigiane. Un importante capitolo è poi dedicato alle criticità dell’equilibrio idrogeologico e alla difesa delle coste dall’erosione. Infine – ha detto ancora Spacca – le procedure per l’utilizzo delle risorse saranno semplificate in ogni settore e questo elemento ci accompagnerà per tutta la nuova stagione delle politiche europee. Tutte queste iniziative si incroceranno con quelle relative al piano d’azione della Macroregione Adriatico Ionica in un’unica visione strategica d’insieme”.

Il Por – ha aggiunto l’assessore alle Politiche Comunitarie Paola Giorgi – è il frutto delle consultazioni con le categorie, le parti sociali ed il territorio che ci hanno fornito suggerimenti e impulsi in coerenza con gli obiettivi posti dalla strategia Europa 2020 per le regioni più sviluppate d’Europa, gruppo di cui le Marche fanno parte. Tra gli aspetti qualificanti, gli interventi integrati per le aree interne (basso pesarese, maceratese, ascolano e fermano)  e per le aree urbane (waterfront ad Ancona, riqualificazione area exSgl Carbon ad Ascoli) e il tema trasversale dell’agenda digitale”.

Grazie alle strategie messe in campo siamo stati premiati come la Regione più industrializzata d’Italia e tra le prime in Europa – ha commentato l’assessore alle Attività produttive e all’Innovazione Sara GianniniVogliamo continuare su questo percorso puntando sull’innovazione (domotica, meccatronica, manifattura sostenibile, salute e benessere, Itc) e sulla semplificazione amministrativa, per cui sono stati predisposte delle azioni specifiche. Leghiamo a questa strategia quella del credito che riguarda il sostegno all’azione dei Confidi, strumento straordinario per favorire accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese”.

Per quanto riguarda il Fes – ha sottolineato l’assessore al Lavoro Marco Luchetti – i campi principali di intervento sono l’occupazione e il capitale umano. Vogliamo dare strumenti utili per la riqualificazione dei lavoratori disoccupati e per il loro miglioramento qualitativo in funzione della competitività di tutti i settori produttivi e dei servizi. Riteniamo altrettanto importante poi innovare i processi di istruzione a partire dalle scuole elementari. Puntiamo sui giovani (che possono usufruire anche del progetto Garanzia Giovani) con i prestiti d’onore e il sostegno alle nuove start up senza però dimenticare un settore fondamentale per la coesione della comunità, i servizi sociali”.

Il Programma di sviluppo rurale – ha concluso l’assessore all’Agricoltura Maura Malaspinacon questa nuova programmazione rafforza l’attenzione al sostegno dell’inclusione sociale, allo sviluppo economico delle aree rurali, allo sviluppo tecnologico, alla ricerca, all’innovazione, incoraggia tutte le forme di aggregazione di imprese e sostiene lo start up di nuove attività con un occhio di riguardo alle giovani generazioni che vogliono crescere in questo settore”.

FONDO EUROPEO SVILUPPO REGIONALE

Sei gli obiettivi principali in base ai quali viene effettuata la ripartizione dei 337,4 Meuro:

      Ricerca sviluppo e innovazione

–     Agenda digitale

–      Competitività dei sistemi produttivi

–      Energia sostenibile e qualità della vita

–      Clima e rischi

–      Tutela dell’ambiente e valorizzazione

La ripartizione per le Marche viene effettuata dall’Ue  in base allo schema previsto per le Regioni più sviluppate d’Europa.

FONDO SOCIALE EUROPEO

Le priorità di investimento dei 288 Meuro previsti per il periodo 2014/20, in base ai criteri dell’Unione Europea:

–      Accesso all’occupazione

–      Giovani

–      Creazione di impresa

–      Adattamento dei lavoratori e delle imprese

–      Invecchiamento attivo e in buona salute

–      Istituzioni del mercato del lavoro

–      Inclusione attiva

–      Accesso ai servizi

–      Abbandono scolastico

–      Miglioramento accesso formazione permanente

–      Capacità istituzionale

Durante tutta la programmazione FSE 2007/13, la Regione Marche si è collocata ai primi posti in Italia per capacità di impegno e spesa delle risorse comunitarie.

PIANO SVILUPPO RURALE

Per il Piano di Sviluppo Rurale nelle Marche è prevista una dotazione di risorse pari a circa 400 Meuro. Grazie alle ottime performance, le Marche hanno ottenuto 55 milioni di euro in più, portando la quota a 538 milioni di euro.

Al centro dell’attenzione:

–      l’accesso al credito

–      la semplificazione  burocratica

–      le facilitazioni per l’ingresso dei giovani

–      le filiere

–      gli accordi d’area per la tutela idrogeologica

–      l’agricoltura biologica

–      l’informazione e la formazione per gli operatori.

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