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Anche l’UdC Senigallia chiede una commissione di inchiesta sull’alluvione

Perini al consiglio comunale del 3 giugno: "Scegliere per il futuro"

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Francesca Francesconi e Maurizio Perini

Il disastroso evento dell’alluvione che ha colpito la città di Senigallia ci ha fatto comprendere oggi più che mai quanto sia debole e fragile la condizione umana, ma anche la forza di reazione e il coraggio insiti in ogni uomo e in ogni donna davanti a simili tragedie.

Nell’immediatezza dell’esondazione abbiamo constatato tutte le criticità di un territorio esposto a seri rischi idrogeologici e rispetto ai quali la politica non ha saputo dare risposte adeguate.
Riprendendo le parole di un alluvionato all’indomani dell’evento riteniamo che “qui non ci sono colpevoli, qui ci sono dei responsabili“. Infatti, coloro i quali, ad ogni livello, ricoprono incarichi specifici, debbono necessariamente operare al fine di concretizzare azioni che poi risultino utili al momento in cui servono davvero, come è stato l’evento del 2 e 3 maggio.

Per scandagliare queste responsabilità dobbiamo verificare i compiti che i cittadini hanno affidato alla politica con l’espressione del voto: occorre anzitutto capire cosa davvero in concreto sia accaduto, non già snocciolare ordini del giorno ove già si condanna o si assolve il presunto colpevole/innocente! Pertanto, il rispetto nei confronti di coloro che ci hanno ascoltato ci impone di non votare per nessuna delle quattro proposte presentate, le quali indicano già un possibile esito, ma vogliamo promuovere in seno alla Conferenza dei Capigruppo una Commissione di inchiesta e di indagine, che possa acquisire documentazione utile al fine di compiere scelte valide per difendere il territorio e le persone che vi risiedono.

Diversamente, senza cioè una operazione di autentico e sincero confronto con le persone, con quelli che sono i titolari di un ufficio, di una scelta urbanistica, di una piano di emergenza, i rischi di simili danni tra un mese, tra un anno, tra 10 o 100, rimarrebbero inalterati e, allora, nessuno di noi potrebbe ritenersi innocente.

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