Martedì 29 alla Piccola Fenice alle 21.15 verrà proiettato il film “I Racconti della luna pallida d’agosto” (Ugetsu Monogatari, 94′, 1953) che concluderà la rassegna di Aprile dedicata al regista giapponese Kenji Mizoguchi.

Vincitore del Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1953 (quando non fu assegnato il Leone d’oro), oltre ad essere considerato da molti il capolavoro di Mizoguchi, rappresenta temporalmente il secondo grande successo del cinema nipponico presso critici e platee occidentali, tre anni dopo “Rashomon” (Kurosawa, 1950).

Tratto da due racconti di Akinari Ueda (1734-1809 letterato e poeta) “L’Albero di Asaji” e “La lubricità del serpente” contenuti nella raccolta Ugetsu monogatari del 1776, ispirata a racconti tradizionali cinesi, rielaborati ed ambientati in Giappone.

Nel tardo XVI secolo, nella regione del lago Biwa (nord-est di Kyoto) infuria la guerra civile. Due fratelli, trovandosi in condizione di estrema povertà, a seguito dell’arrivo delle truppe del comandante Shibata Katsuie, decidono di partire in cerca di maggiore fortuna: Genjuro (Masayuki Mori), vasaio di campagna, e il fratello Tobei (Eitaro Ozawa) – che sogna di diventare samurai – abbandonano le mogli e intraprendono il loro viaggio…

Per mezzo di una narrazione allegorica con intermezzi fantastici (elemento inedito nella filmografia del regista) realtà e illusione di intrecciano ma non si confondono, in parallelo ad un registro che è onirico e realistico insieme.

Mizoguchi tratta temi universali con il suo classico attaccamento ai personaggi per cui prova tenerezza e compassione e “critica indirettamente la società feudale e la guerra” (Pino Farinotti).

La proiezione sarà in lingua originale sottotitolata in italiano.