Mangialardi e Ceresoni: “Noi non siamo politici di professione”
La variante dell’ex arena Italia e l’amministrazione che si ammanta di ridicolo
Il 21 ottobre 2009 sulla stampa online l’Assessore Ceresoni commentava così il Piano Cervellati: “L‘approvazione definitiva del piano particolareggiato del centro storico era un obiettivo strategico di questo mandato -afferma Ceresoni- è stato un percorso lungo, articolato e molto partecipato perché gli incontri pubblici iniziarono nel 2004. Un piano che, anche per come ritoccato in Consiglio Comunale, è strategico perché esalta la bellezza, la monumentalità del centro storico, evita la speculazione edilizia e prevede una totale pedonalizzazione del centro. Siamo assolutamente soddisfatti anche del progettista perché Pier Luigi Cervellati rappresenta l’anima più ambientalista dei progettisti italiani”.
Ceresoni si è dimenticato tutto quello che aveva scritto solo 4 anni prima quando, nella seduta del 3 dicembre 2013, con deliberazione della Giunta Municipale n° 217, l’Amministrazione ha provveduto a modificare in maniera sostanziale quello che aveva stabilito nel 2009 per l’ex Arena Italia al Rione Porto. E poco tempo dopo ha scritto un articolo al vetriolo contro Cervellati.
Quella che era stata presentata come la riqualificazione di un edificio fatiscente e pericoloso, si è trasformata in una variante urbanistica di altri tempi, mettendo da parte il Piano Cervellati, approvato (sempre da loro) nel 2009 e offrendo tutte le possibilità alla speculazione edilizia.
Questa operazione, è stata fatta da Mangialardi e Ceresoni in privato, senza coinvolgere Consiglio Comunale, Commissari e cittadinanza. Se non ci fossimo accorti noi di questa manovra, con un articolo dove denunciavamo questo colpo di mano, i cittadini del Rione Porto da un giorno all’altro si sarebbero ritrovati, senza neanche essere avvisati (come è successo per via Rodi nell’area Ex Marchetti), con uno mostro di cemento che avrebbe sovrastato e umiliato Porta Lambertina, la più bella porta monumentale del Centro Storico, emblema del Rione Porto.
La variante al Piano particolareggiato del Centro Storico della Delibera di Giunta del 3 dicembre, prevedeva infatti il rilascio del permesso di costruire praticamente un nuovo grande edificio, con la Superficie utile lorda (SUL) per attività residenziali (prevista dal Piano Cervellati) che passava da 750 metri quadri a 1234 mq. La superficie utile lorda per attività commerciali direzionali passava da zero a 238 metri quadri. L’altezza massima dell’edificio previsto passa da 7,80 metri (l’altezza dell’edificio attuale) a ben 13,22 metri. E il verde previsto (grazie all’Assessore al cemento verde Ceresoni) veniva dimezzato.
Dopo la nostra denuncia sui giornali e la richiesta immediata di una Commissione pubblica, una massa di residenti e cittadini, in maniera completamente autonoma, si è costituita in Comitato e ha cominciato una raccolta firme (circa 500 in pochissimo tempo) per evitare lo scempio urbanistico messo in atto dal Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica.
I nostri “democratici” amministratori, già in campagna elettorale e quindi con la paura di perdere voti e consensi, in seguito a questa mobilitazione generale hanno subito indetto una riunione pubblica (lo scorso mese) dove però hanno fatto una brutta figura, arrampicandosi sugli specchi, cercando di far passare un raddoppio del cemento previsto come un’opera di riqualificazione. Operazione non riuscita perché i cittadini, preparati e attenti, hanno pungolato con dovizia di particolari la “magnifica coppia”, mettendola spesso in difficoltà.
Come se non bastasse, intervenendo su un commento di una cittadina che si scusava per non utilizzare un linguaggio appropriato visto che non era un “politico di professione”, Mangialardi e Ceresoni l’hanno subito interrotta dicendole all’unisono: “Neanche noi siamo politici di professione”. Mai battuta ha suscitato più ilarità tra i presenti.
Mangialardi e Ceresoni sono in Consiglio Comunale dal 1994. Sono quindi 20 ANNI che fanno politica attiva e ricoprono importanti ruoli in ambito locale. E sicuramente si ripresenteranno alle prossime elezioni del maggio 2015. Quindi gli anni diventeranno 26 a testa. E potranno cominciare a chiedere la pensione da politici.
Senza dimenticare che i Verdi (partito storico di riferimento di Ceresoni) pochi anni or sono (leggo sempre dalle cronache locali) si erano definiti dei “politici biodegradabili” (per indicare che avrebbero partecipato alla politica solo per qualche tempo, senza cumulare cariche e con l’intento di far partecipare altri cittadini).
L’assessore Ceresoni, dietro nostra sollecitazione, avvenuta sia in Commissione che in Consiglio Comunale, si era preso l’impegno ufficiale (registrato), una volta adottate le controdeduzioni alle osservazioni sulla Variante, di portare in Commissione urbanistica (aperta a tutti i cittadini) la pratica per approfondirla e dare un parere. Naturalmente l’Assessore si è ben guardato dal rispettare questo impegno. Quindi Ceresoni e Mangialardi dopo aver da soli fatto la prima Variante, hanno sviluppato da soli le Osservazioni, hanno rimodificato la Variante e come momento più alto di partecipazione hanno fatto una conferenza stampa posticcia e superficiale dove, per accontentare la base elettorale o i sudditi (come preferite) hanno dichiarato di aver abbassato di un piano l’enorme e ingombrante palazzo (che rimane tale anche se più basso).
Ieri, 8 aprile, la Delibera del primo aprile 2014, che ha modificato la Delibera del 3 dicembre 2014, che a sua volta aveva modificato il Piano Cervellati del 2009 (sono sempre Mangialardi e Ceresoni che fanno e disfanno a loro piacimento) ci è stata data alle 18.30, solo 24 ore prima dell’incontro pubblico che la Giunta ha predisposto per stasera con i cittadini (tecnica utilizzata sempre dall’Amministrazione per non dare il tempo di studiare a fondo le pratiche prima del confronto).
Il titolo dell’incontro è: “La città di tutti”, dove nella locandina tra le altre cose c’è scritto: “Un valido mezzo per stimolare la partecipazione alla vita pubblica e ascoltare direttamente le esigenze delle diverse zone del territorio, coinvolgendo sempre più i cittadini nelle decisioni da assumere”. Ennesima presa in giro… Loro hanno deciso da soli e loro vengono a dirci quello che succederà. Stop!
Purtroppo i Verdi, da quando Ceresoni ha preso in mano le redini del partito e del potere (facendo un po’ di finta opposizione prima di entrare in Giunta), si prestano sempre alla organizzazione di queste messe in scena, create appositamente per prendere in giro cittadini e per guadagnare consensi agli occhi del Sindaco, che, in controtendenza a tutte le istituzioni regionali e provinciali, continua a tenerli in posizioni di governo.
Stasera verrà presentata una Delibera rabberciata e scritta male, con delle controdeduzioni parziali e senza costrutto e con una buona dose di demagogia (la città siamo noi, la città è di tutti, ecc ecc). Praticamente la Giunta ha abbassato di un piano (da 13,22 metri a 10,50 metri), l’enorme e ingombrante edificio e dato leggermente più visibilità a Porta Lambertina. Ma il Piano Cervellati prevedeva un’altezza massima di 7,80 metri. E rimane il dimezzamento del verde. E rimangono tanti altri interrogativi. Per esempio l’amministrazione ci dovrebbe spiegare perché ha reso l’area da commerciale a residenziale, aumentando a dismisura il valore della stessa. Rimanendo come in originale, grazie alla dismissione di una parte del patrimonio immobiliare, il Comune avrebbe potuto acquistare questa parte bella e meravigliosa della città (perché sarebbe costata meno della metà) e metterla a parco pubblico. Quindi ancora non ci siamo!
Di tutta questa storia quello che più dispiace è perché quello che non avviene mai per i Cittadini, quando chiedono delle deroghe al Piano Cervellati, è avvenuto per qualcuno… Come mai si domandano i Senigalliesi?
Se 500 cittadini in tre mesi hanno fatto far dietrofront all’amministrazione (mitigando l’impatto cementificatorio della costruzione che verrà al posto dell’Ex Arena Italia), che per l’ennesima volta ha dimostrato di non essere capace di “governare i processi” (come dice sempre Ceresoni), perché non continuare questa giusta e sacrosanta battaglia? In sei mesi di raccolta firme si potrebbe tornare al Piano Cervellati…
Senza dimenticare che io, come Gruppo Partecipazione, sono stato il primo firmatario di una proposta di modifica dello Statuto e Regolamento Comunale per permettere lo strumento del Referendum (abrogativo, consultivo, propositivo). Questo solo e unicamente per dar modo ai cittadini di avere una possibilità in più per far sentire le loro ragioni: Partecipazione e Trasparenza!
Viviamo in tempi particolari; si lamenta il distacco dei cittadini dal Palazzo: e apritelo questo Palazzo! Anche per ringraziare quei 500 senigalliesi che hanno mostrato di avere tanto a cuore il futuro della nostra città.
da Paolo Battisti (Capogruppo Consiliare Partecipazione)
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/GruppoPartecipazioneSenigallia
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!