Quando accadono come episodi come quello di sabato (5 aprile, Ndr), si può scegliere di stare in silenzio oppure di parlare e esporsi anche alle critiche. Sono certo che una condanna del fatto sia doverosa.

Recentemente abbiamo approvato un Odg per contrastare le discriminazioni nei confronti delle donne. Quella che si è consumata all’interno della Caritas di Senigallia è stata una violenza nei confronti di una donna, quindi nessuna tolleranza e nessuna reticenza.

Poi come politico debbo guardare l’episodio nel contesto più generale della città. Oggi ognuno ha potuto notare come siano spariti tutti quei ragazzi extracomunitati che affollano i parcheggi della città. Da questo appare evidente che dietro quel fenomeno ci sia una regia, qualcuno che tira le fila. Anche qui categoricamente non possiamo e non dobbiamo tollerare l’illegalità e favorire indirettamente da un lato la xenofobia e dall’altro contribuire ad un contesto in cui possono accadere episodi criminosi.

La città di Senigallia, che non è fortunatamente abituata ad episodi del genere, deve scegliere nei fatti la legalità. Questo significa innanzitutto, nelle parole, condannare subito il tentativo di violenza nei confronti di una donna, che dobbiamo pensare potesse essere nostra madre, nostra sorella, nostra figlia.
Poi, in pratica, verificare attraverso una azione mirata la presenza di irregolari nella nostra città e valutare se il nostro territorio sia realmente in grado di accogliere ancora persone oppure se continuando così si corra il rischio di favorire l’illegalità e dunque sia necessario intervenire.