A Senigallia tre artiste a confronto per chiudere il Mese della Donna
Domenica 30 marzo a San Rocco si parla di arte al femminile
Ultimi appuntamenti per il mese di marzo dedicato alle iniziative per la Giornata Internazionale della Donna organizzate dal Comune di Senigallia – Assessorato alle Pari Opportunità – in collaborazione con il Consiglio delle Donne e le associazioni del territorio.
Domenica 30 marzo alle ore 17.00 all’Auditorium San Rocco si parla di arte al femminile con l’incontro con la Prof.ssa Anna Pia Giansanti dal titolo “Arte a parte: tre artiste contemporanee a confronto”, a cura del Consiglio delle Donne.
I temi scelti sono quelli cari a tre artiste attive fin dagli anni Settanta sui temi al femminile: Shirin Neshat che affronta la condizione della donna iraniana, Vanessa Beecroft che denuncia i disturbi alimentari femminili causati dal desiderio di piacere ed infine Marina Abramovic che mostra il dolore fisico e psicologico a cui le donne sono sottoposte.
Shirin Neshat è un’iraniana educata in occidente che ha potuto per questo guardare con obiettività alla condizione femminile nell’Islam. Con la sua ricca produzione artistica (fotografie, documentari e film) ha evidenziato le contraddizioni vissute dalle donne iraniane, costrette dai loro uomini al silenzio, alla non partecipazione sociale e politica, ma, contemporaneamente, militanti armate per devozione al proprio dio. Sono nate così immagini provocatorie che mettono in discussione la religione, il fondamentalismo e il ruolo delle donne nel Medio Oriente.
Vanessa Beecroft affronta invece un tema tutto occidentale, quello dell’anoressia. Anoressica nell’adolescenza, ha dedicato gran parte della sua attività artistica a fotografie e performances che parlano delle ossessioni femminili legate alla bellezza fisica. Il suo messaggio è chiaro: si riferisce alla costante preoccupazione dell’universo femminile di piacere, di raggiungere un’immagine di sé, imposta dai media, a costo di ogni sacrificio. Questo può portare all’omologazione e alla privazione di identità ma può anche giungere a drammatiche conseguenze come la paura di invecchiare e l’anoressia.
Marina Abramovic, una delle esponenti più note della Body Art, ha scelto il proprio corpo come oggetto della sua arte, mettendosi in gioco e indagando i confini estremi della resistenza fisica e psichica, naturalmente scandalizzando e facendo discutere. Questo per dimostrare a sé e agli altri quanto una donna sia in grado di sopportare il dolore e come possa riuscire, se lo vuole, a superare tutte le paure. Il suo immolarsi alla violenza e al dolore è stato un immolarsi per tutte le donne che subiscono sofferenze fisiche o psicologiche all’interno del nucleo familiare o nella collettività.
L’appuntamento di domenica 30 sarà arricchito da istallazioni di poesie a cura dell’associazione culturale “Nelversogiusto – Senigallia/Poesie”.
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