Letta si dimette da capo del governo: Renzi verso la presidenza del Consiglio
Il quasi "ex-Premier" salirà al Colle da Napolitano: la crisi di governo aperta con la sfiducia PD
E’ stata “fatale” a Letta la Direzione del Partito Democratico che si è svolta nel pomeriggio del 13 febbraio è che è stata dominata dal “Grazie Enrico, ma ora serve un nuovo governo fino al 2018 per uscire dalla palude“, che, in sintesi, ha pronunciato il Segretario PD (e, a quanto pare, prossimo Premier) Matteo Renzi.
Con 136 voti favorevoli e 16 contrari, l’organo al vertice del PD ha dunque optato per sfiduciare di fatto il proprio Presidente del Consiglio e per aprire una crisi di governo che verrà ufficializzata nella mattinata di venerdì 14 febbraio, quando Enrico Letta salirà al Quirinale per rimettere nelle mani del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il proprio mandato di Presidente del Consiglio dei Ministri.
A ben poco sono dunque servite le rassicurazioni che lo stesso Letta aveva espresso mercoledì 12 dopo l’incontro con Renzi, quell’#enricostaisereno che invece sta scatenando l’ironia della rete proprio nei confronti del dimissionario Presidente Letta.
Ironia a parte, da molte parti giungono invece dichiarazioni preoccupate e contrarie a questa mossa del PD guidato da Renzi, che pur avendo trovato l’appoggio di alcune forze politiche, si lascia dietro i dubbi su quale maggioranza darà la fiducia ad un nuovo esecutivo guidato dal segretario PD e darà di fatto all’Italia il terzo Presidente del Consiglio di fila non scelto attraverso un programma presentato ai cittadini e votato dagli elettori, dopo Mario Monti e lo stesso Enrico Letta.
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