Oltre 100 imprenditori da Senigallia a Roma per dire basta. “Non c’è più tempo da perdere – dichiara Giacomo Cicconi Massi, Segretario Confartigianato Senigallia – Prenderemo parte alla manifestazione nazionale e unitaria di Rete Imprese Italia convocata nella Capitale per il 18 febbraio. Per questo giovedì 13 febbraio (ore 21) nella nostra sede di Senigallia in via Chiostergi 10 è convocata una assemblea aperta a tutti gli imprenditori in preparazione alla mobilitazione e per fare il punto sullo stato dell’economia locale“.

Calo di fatturato e scarsa redditività, serve un impegno straordinario per sostenere le micro e piccole imprese del Senigalliese. In base a quanto possiamo accertare da una analisi condotta tra gli imprenditori locali risulta che per il 90% delle aziende il fatturato è sceso con percentuali che vanno dal -30 al -70%, e che quasi metà delle piccole imprese ha un portafoglio ordini inferiore al mese. La paura della crisi fa calare anche gli investimenti, che subiscono un contenimento drastico. La grave situazione congiunturale dell’artigianato e delle piccole imprese impone un cambio di direzione: ai piccoli imprenditori, che stanno pagando il prezzo più alto della crisi, non bastano più le parole.

Per questo la Confartigianato sarà alla mobilitazione nazionale delle imprese. Oltre 100 imprenditori partiranno da Senigallia il 18 febbraio per unirsi alla grande manifestazione di protesta, alla quale prenderanno parte migliaia di partecipanti da tutta Italia, per rappresentare la voce del nostro territorio e per lanciare un forte grido: riprendiamoci il futuro!.

La Confartigianato sta predisponendo pullman gratuiti in partenza da diversi punti nevralgici della Provincia, Senigallia compresa. Per prenotare un posto e prendere parte alla mobilitazione del 18 febbraio è sufficiente contattare le sedi Confartigianato (Senigallia: tel. 071 64690).

“Le nostre imprese“, ribadisce Giacomo Cicconi Massi, “hanno bisogno di interventi incisivi sul fronte della diminuzione della pressione fiscale, della semplificazione burocratica, della riduzione del costo del lavoro, del miglioramento delle condizioni di accesso al credito. Le Istituzioni devono tendere la mano al nostro sistema produttivo che si riconosce nel modello della micro e piccola impresa artigiana, attività a conduzione familiare, con alle spalle anni e anni di esperienza. Un patrimonio di competenze, un baluardo sociale, un serbatoio di creatività che non può andar disperso sotto le onde della crisi”.