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Giornata della Memoria 2014: il programma delle iniziative a Senigallia

Si parte proprio lunedì 27 gennaio alle ore 18.00 alla Sinagoga con il ricordo di Gilberto Salmoni

Giornata della Memoria

Il Giorno della Memoria di lunedì 27 gennaio dedicato al ricordo delle vittime della Shoah e del Nazifascismo sarà celebrato a Senigallia con un ricco calendario d’iniziative organizzate dal Comune di Senigallia e dalla Comunità Ebraica di Ancona in collaborazione con la Diocesi di Senigallia e l’associazione “NonCantoPerCantare”.

Si parte proprio lunedì 27 gennaio, alle ore 18.00 alla Sinagoga di Senigallia, con il ricordo di Gilberto Salmoni, deportato al lager di Buchenwald all’età di 16 anni e autore di “Una storia nella Storia” (Frilli ed.) 2012, un  racconto dove scorre la sua esperienza di internamento a Fossoli e Buchenwald, rievocata con la freschezza e l’immediatezza dello sguardo del ragazzo di allora e filtrata dalla maturità di oggi. Nel testo prendono vita episodi di un passato lontano, affiorano volti di persone care e di sconosciuti, risuonano frammenti di dialogo evocati dalla parola fluida e precisa dell’autore, in un testo dove tutto, anche l’appendice documentaria, vuole testimoniare la grande tensione verso ideali di giustizia, libertà e uguaglianza che avrebbero dovuto animare la nuova società uscita dalla guerra. All’incontro parteciperanno e interverranno Amos Zuares della comunità ebraica di Ancona, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e il vescovo Giuseppe Orlandoni.

L’incontro con Gilberto Salmoni sarà accompagnato da un’introduzione di Ugo Ascoli e da un intervento musicale a cura dell’associazione “NonCantoPerCantare” con Antonella Vento alla voce, Paola Pancotti al flauto a becco soprano, Massimo D’Ignazio al flauto a becco alto e contralto e Marco Tonini Bossi alle percussioni.

Le altre iniziative per celebrare il Giorno della Memoria sono previste mercoledì 29 gennaio alle ore 21.00 alla Piccola Fenice, con la proiezione del film “Adio Kerida” (2001) per la regia di Vesna Ljubic a cura del Circolo Cinematografico Linea d’Ombra e domenica 2 febbraio alle ore 18.00 all’Auditorium San Rocco con il concerto di musica sefardita dal titolo “Sarajevo, la Toledo dei Balcani” con Antonella Vento, Alen Abdagic e il Trio Seneca, Pesaresi e Savoretti.

Il Giorno della Memoria è dedicato al ricordo delle vittime della Shoah e del Nazifascismo, per non dimenticare le leggi razziali e la persecuzione nazifascista sfociata nello sterminio di milioni di ebrei e migliaia di disabili, malati mentali, rom,  omosessuali, oppositori politici e internati militari.

La giornata del 27 gennaio 1945 è stata scelta quale simbolo, perché è la data in cui l’esercito sovietico entrò e liberò il campo di sterminio di Auschwitz, avviando il processo di liberazione. Il Parlamento italiano nel 2000 ha scelto quindi questa giornata per commemorare le vittime della Shoah (sterminio del popolo ebraico), la deportazione e per fare luce sul razzismo. Con tale intento la cooperazione internazionale per la ricerca, l’educazione e la memoria della  Shoah,  il Forum Internazionale di Stoccolma sull’Olocausto, Italia, Germania, Francia hanno stabilito che il 27 gennaio fosse riconosciuto come “Giorno della Memoria”, data rispettata e condivisa con gli altri Paesi dell’Unione Europea e, dal 2006, con le Nazioni Unite.

Commenti
Solo un commento
O. Manni
O. Manni 2014-01-27 13:41:32
Sfugge un pò alla logica di questa lodevole manifestazione, la presenza del Vescovo Giuseppe Orlandoni. Vero che è passato molto tempo, da quando i "papisti" si rivolgevano agli ebrei con la parola "deicida", in chiave antigiudaica. Ma forse non andrebbe dimenticato che la Chiesa Cattolica Apostolica Romana di Germania, nel 1933 con l'Hitler "cattolico" ci stipulò un concordato (Reichskonkordat) tuttora valido, e non scomunicò mai il nazismo, come differentemente fece con altre ideologie totalitariste. Potremmo sorvolare sui silenzi di Papa Pio XII, quantomeno sulle "leggi raziali" in Italia, e sui forti sospetti che molti nazisti trovarono il modo per fuggire da "Norimberga" in Sud America, grazie ad un passaporto Vaticano. Tant'è che la comunità ebraica, espresse tutte le sue critiche quando nel 2009, Eugenio Pacelli fu beatificato. Di certo è impossibile sorvolare sul revisionismo storico di bassa lega, a cui stiamo assistendo da decenni a questa parte, e che mirano a riabilitare il ruolo della Chiesa, cancellandone le evidenti colpe, relativamente alle discriminazioni e persecuzioni ai danni degli ebrei. Non è necessario nemmeno tornare tanto indietro nel tempo, all'epoca dell'Inquisizione, a quella dei ghetti ebraici voluti dai Papi per affermare il loro potere, o alle conversioni forzate, come quella voluta dal "concittadino" Pio IX ai danni del piccolo Edgardo Mortara. La Storia dice che i nazisti perseguitavano gli ebrei, ma i processi davanti alle Corti Internazionali, non hanno mai giudicato i loro complici.
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