Assolti i nudisti al Cesano di Senigallia
Il giudice conferma: nessun atto osceno o che potesse offendere la decenza
E’ arrivata dal giudice unico del Tribunale di Ancona, Antonella Marrone, la sentenza di assoluzione per tre dei quattro naturisti che nel 2009 vennero denunciati per atti osceni in luogo pubblico, al Cesano di Senigallia. Giovedì 19 dicembre l’udienza che ha visto l’assoluzione piena perché il fatto non costituisce reato.
Infatti, il giudice ha ritenuto che, nonostante fossero senza costume, i quattro coinvolti non avevano messo in atto azioni in tal senso, escludendo anche la previsione di atti contro la pubblica decenza.
A finire a processo erano stati in quattro: due perugini (A.T. e B.N., di, rispettivamente, 40 e 35 anni), un fanese trentenne, A.C., e un uomo di Umbertide che aveva già patteggiato la pena.
La tesi della difesa è stata quella di confermare che, nonostante la nudità, non vi fossero azioni atte a creare fastidio (e quindi gli atti osceni) né che fossero vicini ad altre persone, derubricando anche l’offesa alla pubblica decenza.
La spiaggia del Cesano da anni viene frequentata da nudisti – appartenenti o meno ad associazioni naturiste -, proprio per la sua conformazione che “consente” una certa privacy in alcune zone. Nonostante questo, però, la pratica rimane comunque vietata anche se finora, in diverse occasioni si è chiuso un occhio. Anzi entrambi.
Nessuna legge italiana condanna lo stato di nudità di un cittadino ma solo se questo commette un "atto contrario alla pubblica decenza"(per esempio orinare in pubblico) od un "atto osceno"(per esempio commettere un qualsiasi atto sessuale) Non si condanna uno stato ma un fare:un atto.
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