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Il Tennistavolo Senigallia fa il punto della situazione

"Al centro delle nostre iniziative mette la persona e non la vittoria a tutti i costi"

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I bambini accolti al centro olimpico di tennistavolo senigalliese

L’attività agonistica è in pieno svolgimento con i campionati a squadre vicino al giro di boa e l’attività regionale a pieno regime. E’ quindi conveniente fare il punto sull’offerta sportiva che il Tennistavolo Senigallia offre ai concittadini al di là di quella competitiva.

La scuola di Pettinelli, fin dalle origini e pur avendo raggiunto vertici agonistici di eccellenza che l’hanno portata a pieno merito nella storia del tennistavolo nazionale come club e giocatori, al centro delle proprie iniziative mette la persona e non la vittoria a tutti i costi. Per questo motivo fino all’adolescenza sviluppa principalmente il “gioco” formando i ragazzi con il  gesto tecnico ed il comportamento in campo e fuori, senza allenamenti duri o metodici ma dando ampio spazio alla creatività e al piacere di fare sport. Solo dopo l’adolescenza, con il fisico e la mente che si modificano e si dirigono verso il mondo adulto, gli allenamenti si fanno più intensi ed impegnativi.

L’agonismo emerge allora nel ragazzo come esigenza naturale e non indotta, al momento giusto, quando cioè il giovane è pronto e vuole confrontarsi con l’avversario, un confronto che nel ping-pong assume connotazioni forti e riflette in pieno la formazione ricevuta e l’ambiente che lo circonda. La conseguenza è un clima amichevole, non stressante, con l’impegno scolastico prioritario, la vita di gruppo con i coetanei, l’impegno comunque a praticare una disciplina seriamente ma non in modo noioso e ripetitivo. Le gare sono viste come momenti formativi e di verifica tecnica senza drammi per la sconfitta o esaltazione per la vittoria. Quasi nessuna gara ufficiale quanto più si è giovani e poi solo gare in cui il confronto è possibile.

Diverso è il discorso per gli adulti che vivono il tennistavolo pur puro divertimento e dove l’agonismo fa parte del gioco. Squadre però rigorosamente solo di senigalliesi e le poche eccezioni non servono per andare nella serie superiore ma sono espressione di un ambiente inclusivo e partecipativo. Formazioni nei vari campionati (si arriva dove il valore permette) che vedono gomito a gomito operatori finanziari e medici, designer di auto di lusso (Maserati) e pensionati, imprenditori ed insegnanti, magistrati e cassaintegrati.

Accanto a tutto questo c’è il tennistavolo praticato per diletto ed esercizio fisico, lontano dalle lusinghe della competizione, con le partite giocate senza barriere di età durante la settimana e magari qualche torneo domenicale CSI (Centro Sportivo Italiano) che concepisce l’agonismo in forma mite.

Infine c’è una parte meno sportiva in senso stretto ma assai importante, legata alla collaborazione con le scuole cittadine e vicinanza con soggetti deboli (espressa attraverso la collaborazione con i Servizi Sociali del Comune ed Associazioni di Volontariato come attualmente la Casa di Omero e altre nel passato). Gli alunni dell’Istituto Senigallia Nord (Mercantini, Puccini e Cesanella), del Liceo Scientifico e Classico, dell’Istituto Alberghiero possono utilizzare il Centro Olimpico in orario scolastico e non. L’ultima iniziativa in ordine di data è un progetto patrocinato dal Ministero dell’Istruzione ed il CIP (Comitato Paraolimpico Italiano) che vede collaborare l’Istituto Bettino Padovano ed il Tennistavolo Senigallia per l’iniziativa della Prof.ssa Paola Crivellini.

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