Senigallia MSFT, Beffa Imu: “Non si parla di salsicce!”
De Amicis: "Il comune ha avuto tutto il tempo necessario per riportare l'aliquota al valore più basso"
Ennesima beffa a danno dei cittadini di Senigallia che ad anno nuovo, entro il 16 gennaio dovranno pagare la mini-Imu. I Comuni avevano tempo fino al 5 dicembre per approvare i regolamenti locali ed eventualmente modificare le aliquote IMU per il 2013.
Perché? Il 27 novembre scorso il Governo ha deciso che tutti i cittadini dovranno ricalcolare l’intera imposta per il 2013 con le nuove aliquote, sottrarre quanto pagato in acconto e saldare la differenza entro il 16 gennaio 2014. Con alcune eccezioni: prima tra tutte l’abitazione principale. Ma l’esenzione decisa non è totale: la seconda rata rimane in quei casi in cui il Comune ha deliberato per il 2013 un’aliquota maggiore al 4 per mille. In questi casi l’imposta va versata dal contribuente nella misura del 40% della differenza risultante tra l’aliquota del 4 per mille e quella decisa dal Comune.
Perché parlo di beffa? Perché il Comune di Senigallia lo scorso luglio ha approvato l’aumento dell’aliquota ordinaria per l’abitazione principale dal 4 al 6 per mille ed ha avuto tutto il tempo necessario per riportare tale aliquota al valore precedente (noi della Fiamma Tricolore ci siamo battuti per abbassarla al 2 per mille). Ma non lo ha fatto. Il Sindaco Mangialardi e la maggioranza hanno evidentemente deciso di aumentare le entrate comunali a prescindere, dato che a giugno, il Presidente del Consiglio (del PD) ed il Governo (PD-PDL) avevano già abolito la prima rata Imu ed assicurato anche l’abolizione della seconda.
Ma Mangialardi non è del PD come il Presidente del Consiglio Enrico Letta? E l’8 dicembre alle primarie, lo stesso sindaco non sosterrà Matteo Renzi? Il Comune di Firenze, infatti ha deciso di mantenere sull’abitazione principale l’aliquota al 4 per mille. Renzi e l’Assessore al Bilancio (professore universitario esperto in materia) hanno spiegato che aumentare l’aliquota avrebbe provocato conseguenze negative sia per il Comune che per i cittadini. Perciò a Firenze si sono preoccupati delle possibili conseguenze, e a Senigallia? A Senigallia si parla di salsicce e costarelle (cioè del nulla proprio perché rappresentano il nulla) o si leggono le motivazioni de La Città Futura che addirittura sostiene di “scelta non strumentale e perfettamente legittima”.
Le cifre da recuperare non sarebbero poi così eccessive. Con un piccolo sforzo da parte della maggioranza (ha tempo fino al 9 dicembre) si potrebbe evitare ai cittadini di Senigallia, questo spiacevole regalo nella calza della Befana. Basta volerlo.
Bravi complimenti!
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